Celebrati a Romano i funerali di Marco Alecci, di origini modicane

Erano molti i giovani presenti in chiesa per i funerali di Marco Alecci, il giovane di 19 anni, originario di Modica, trovato senza vita lunedì scorso in Puglia, a due giorni dalla sua sparizione, sulla cui morte c’è ancora mistero. Romano di Lombardia si è stretta attorno ai genitori Salvatore e Pinuccia e alla sorella Chiara, sin dal momento in cui la salma si è mossa dalla casa di Via Dante Alighieri, Il feretro di Marco è stato portato a spalle da quattro amici: sopra era poggiata la maglia della Juventus dove erano scritti «Marco» e «93», il suo anno di nascita. Tra i giovani presenti anche coloro che avevano trascorso con il diciannovenne la vacanza a Vieste. Il parroco, monsignor Angelo Longaretti: “Nei pochi anni che ha vissuto con noi è diventato importante per la famiglia e per gli amici. Ha sempre espresso sensibilità, generosità, attenzione, altruismo e solidarietà. Marco era soprattutto buono”. Commoventi gli interventi dello zio, Marcello Alecci, e di Lucia Polidori, amica e componente del gruppo che aveva trascorso la breve vacanza sul Gargano. “Ho difficoltà a ricordare – ha detto al microfono quest’ultima – un momento della mia vita in cui tu non ci fossi e penso con tenerezza a quando frequentavamo l’asilo e mi dicevi di essere mio fratello. A soli tre anni abbiamo iniziato questo cammino insieme, tra litigi e pizzicotti, siamo stati i migliori amici per tutta la vita e ora non riesco a immaginarmi un futuro senza di te. L’unico modo che ho per andare avanti è portarti per sempre nel mio cuore, sperando che da lassù, oltre a proteggere i tuoi genitori e tua sorella, ti volterai ogni tanto a guardare la tua migliore amica”. La morte del giovane presenta ancora numerosi punti oscuri. Si spera di avere chiarezza sulla vicenda attraverso i dati che fornirà la scatola nera del treno Frecciabianca, la cui lettura potrebbe chiarire qualche aspetto in più della disgrazia.