Modica: Il presidente della Rete Servizi, Belluardo, risponde alla presa di posizione di D’Antona sulla revoca incarichi ai vertici della società a capitale misto

Il presidente della Modica Rete Servizi, Giuseppe Belluardo, non condivide la posizione assunta dal consigliere di Sinistra Democratica, Vito D’Antona, in merito alla “giusta causa” per revocare gli incarichi ai vertici delle due Società a totale partecipazione pubblica: la Modica Multiservizi e la Modica Rete Servizi. “La permanenza di questo consiglio di amministrazione – replica l’avvocato Belluardo – non ha comportato alcun danno erariale al comune se è vero com’è vero e documenti alla mano, che la pervicacia con cui lo stesso ha portato avanti e concluso felicemente il contestatissimo progetto di installazione dei rotori-mammut nell’impianto di depurazione di contrada Fiumara, ha già significato per il comune un risparmio secco di oltre 45.000 euro, superiore al costo annuale del consiglio di amministrazione. Altri progetti in stato di avanzata attuazione, ormai abbandonati, avrebbero significato per il comune, non solo un azzeramento dei costi della Modica Rete Servizi, ma anche significativi introiti per lo stesso. Ma, questo, non interessa al consigliere D’Antona, tutto proteso all’esclusivo obiettivo di vedere assiso su una poltrona un uomo della sua parte politica. Enfatizzare come gestionali alcune scelte politiche è quanto meno, poco corretto. Lo dica chiaramente il consigliere D’Antona – aggiunge Giuseppe Belluardo – che la sostituzione dei vertici è dettata da motivazioni esclusivamente partitiche, avendo essi l’unico torto di essere stati nominati da un sindaco di altra estrazione politica. E, tuttavia, non ho mai opposto ostacoli alla nomina dei nuovi organi amministrativi della Società se ancora una volta che, a fronte dell’unica richiesta di convocazione dell’assemblea straordinaria della Modica Rete Servizi per il prossimo 30 ottobre, ha già provveduto alla convocazione. Tranquillizzo il consigliere D’Antona che non vedo l’ora che arrivi il 30 ottobre e cosi chiudere, nel rispetto di ogni regola, una tanto sterile quanto inutile e, spero non dannosa per la città, polemica”.