Il Tribunale di Modica è tra i più virtuosi d’Italia. Lo ha puntualizzato l’avvocato Bartolo Iacono, componente la giunta dell’Union Camere Penali d’Italia, nel corso della conferenza stampa organizzata dalla locale Camera Penale per presentare i dati Eurispes raccolti su 27 tribunali campione in Italia(in Sicilia solo Palermo, Catania e Modica), con 13 mila processi monitorati da 600 osservatori(a Modica è stato curato dall’avvocato Salvatore Poidomani). “Nel nostro Tribunale – dice il presidente della Camera Penale, Salvo Maltese – la durata media di un’udienza dibattimentale è di 32 minuti. Tale durata tende a raddoppiare nel caso di processi svolti in seduta collegiale raggiungendo i 74 minuti. Un dato interessante: il 60% dei processi penali di Modica si concludono con una condanna. Ciò non vuole dire che i giudici sono rigidi, ma che l’ufficio del Pubblico Ministero li ha istruiti bene”. A Modica gli affari penali sono trattati, di norma, da 2 magistrati ordinari, uno dei quali(Giovanna Scibilia) svolge, di fatto, la funzione di responsabile. Questi si occupano di tenere le udienze monocratiche con 2 sedute ciascuno settimanali. I 2 magistrati sono integrati, il mercoledi, da un terzo giudice, che ordinariamente si occupa di affari civili, per le udienze collegiali. Operano altresì 2 magistrati onorari che tengono udienza in altra aula. “I processi – spiega l’avvocato Poidomani – sono decisi dal giudice monocratico per la quasi totalità dei casi analizzati(89,4% contro il 10.6% affidato al Collegio Penale). Nell’80,4% dei casi, i processi monitorati avevano un unico imputato. Solo il 19,6% ha interessato più imputati. Il ricorso ai riti alternativi, poi, è pressoché insignificante(2% contro il 98% svolti con rito ordinario). Il dato è ancora più significativo se confrontato con quello riguardante all’alta percentuale di processi che si concludono con una sentenza di condanna. E’ un segno evidente, forse, del fallimento degli istituti negoziali e di una generale sfiducia nei confronti degli stessi. Solo il 18,1% dei processi trattati in udienza si conclude con una sentenza. Il dato, però, deve tenere conto del fatto la prima udienza funge da filtro sulla base di un protocollo intesa tra Camera Penale e Presidenza del Tribunale e cioè serve alla costituzione delle parti, l’ammissione dei mezzi di prova ed eventuali questioni preliminari”. “Per concludere – precisa Bartolo Iacono – è bene sottolineare che la lentezza dei procedimenti in ambito nazionale non è attribuibile agli avvocati. Non funziona, infatti, l’assetto dell’organizzazione dei tribunali, non funziona il rapporto tra cancellerie e uffici giudiziari. I testi del pubblico ministero, poi, non si presentano ed in questo caso la percentuale più alta è costituita dalla mancata venuta in aula degli ufficiali di polizia giudiziaria. Il processo penale va riformato, dunque, senza che influisca la qualità della ragionevole durata del processo. Come tendenza, a Modica, siamo nella media”. Il Tribunale modicano, insomma, risulta come una piccola realtà che funziona o meglio funziona “meno peggio di altri”.
nella foto i componenti della Camera Penale di Modica. Da sx Bartolo Iacono, Salvatore Poidomani, Giovanni Favaccio, Salvo Maltese, Gabriella Olivieri