MANGIARE IN SPIAGGIA. La rubrica medica del dottore Federico Mavilla

Vi ricordate, mi rivolgo ai miei coetanei, i gruppi familiari che sostavano tutto il giorno in spiaggia e che all’ora di pranzo, preparavano una tavola dove veniva posto una vastità di pietanze, dalla pasta al forno alle polpette di carne e patate, cotolette,” stimpirata” di coniglio, frittate di vario genere tutte arricchite con parmigiana, traboccante di olio d’oliva, e alla fine l’immancabile gigantesca anguria?. La famiglia al mare aveva solitamente una caratteristica: quella di mangiare sulla spiaggia. In verità, questa è usanza che va a scomparire, ma non sono pochi ancora i nuclei familiari presenti sulle spiagge con borse frigo piene di leccornie e bibite invitanti. Eppure, per la maggior parte di queste persone, mangiare sulla spiaggia è come mangiare a casa, partendo dal primo, passando per un secondo sostanzioso ed un contorno ben condito, il tutto annaffiato da bibite gassate, birra e vino.
Niente di più sbagliato. In spiaggia si può mangiare, ma con giudizio. In realtà, bisognerebbe fare un pasto a base di carboidrati, verdure condite con poco olio extravergine e frutta, il tutto innaffiato da acqua oligominerale. Ma, per essere precisi, ogni componente della famiglia dovrebbe mangiare in maniera appropriata…
I bambini devono prediligere verdura e frutta. Questi alimenti danno loro vitamine e reintegrano i sali minerali persi con la sudorazione; per renderli appetibili si può provare ad aggiustarli in maniera particolare. L’ideale è comunque una bella e colorata insalata di pasta con pomodoro crudo e basilico. Importante anche dar loro da bere acqua minerale, ma non fredda. Vanno accuratamente evitate i cibi troppo elaborati, tipo lasagne, tortelloni o similari, e anche panini con insaccati; evitate anche dolci troppo pieni di grassi.
Gli anziani devono puntare innanzitutto su una buona idratazione, bevendo almeno 2 litri di acqua e su cibi sani e nutrienti; se siete donne, mangiate spesso del formaggio, vi aiuterà ad allontanare lo spettro dell’osteoporosi. Anche il caffè può darvi una mano a tirarvi su, a patto che vi limitiate ad una tazzina dopo il pranzo. Se avete bisogno di riposare, infine, scegliete un luogo ombreggiato e ventilato e non dimenticate di coprire la pancia per evitare congestioni.
Anche per gli adulti vale il consiglio dato per i bambini, cioè quello di prediligere verdura e frutta. Se si soffre di cali di pressione, è consigliabile mangiare anche delle patate bollite condite con sale ed olio extravergine. Vanno, invece, evitati i cibi troppo grassi (fritture, formaggi stagionati, gelati e dolci con crema e panna, ecc.).
Per concludere, ritengo anche utile chiarire che il tempo che intercorre dal pasto al ritorno in acqua, dipende da cosa abbiamo mangiato.
Solitamente i conti di quanto tempo si impiega a digerire il pranzo li fanno i bambini, impazienti di rituffarsi in acqua. Il tempo di digestione, invece, è anche un metro di valutazione per la pesantezza degli alimenti ingeriti, che fa riflettere e decidere anche per cibi più salutari, più digeribili e, quindi, meno dannosi.
I pasti ideali sono, ad esempio, la pizza margherita, che è un alimento completo e facilmente digeribile, l’insalata di riso, purché non venga appesantita dalla presenza di uova, formaggio , un panino caprese (mozzarella e pomodoro), condito con olio extravergine, che apporta tutti i nutrienti necessari ed è anche molto pratico, oppure una frittata di verdure, anch’esso pranzo completo, soprattutto se farcisce un panino, perché fornisce i carboidrati del panino, le proteine dell’uovo e le vitamine e le fibre della verdura. Ai limiti estremi troviamo, da un lato, tutti i cibi molto elaborati (primi molto conditi, fritture, ecc.) e dall’altro la sola frutta, capeggiata dall’anguria, che è acqua per il 95%.

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