COMUNE DI MODICA, PRESENTATO IL RICORSO CONTRO DECRETO INGIUNTIVO DELL’UNIVERSITA’ DI CATANIA

L’avvocato Salvatore Poidomani, il legale che è stato incaricato dall’amministrazione comunale per l’opposizione al decreto ingiuntivo di oltre 7 milioni di euro avviato dall’Università di Catania contro il Comune di Modica, ha depositato gli atti venerdì mattina presso il Tribunale di Catania. Lo stesso legale modicano, che presta la propria assistenza legale a titolo gratuito, ha contemporaneamente, fissato l’udienza al prossimo 11 febbraio(spetta al ricorrente stabilire il giorno dell’udienza). Il fascicolo è molto corposo ed il ricorso molto dettagliato anche nei particolari. Il Comune di Modica, lo scorso 10 settembre aveva ricevuto la notifica di un decreto attraverso il quale il Tribunale di Catania, su ricorso dell’Università degli Studi di Catania, ha ingiunto di pagare nel termine di 40 giorni dalla notifica la somma di 7.419.581, 58 euro quale sorte capitale, oltre gli adeguamenti Istat pari a 162.212 euro ed interessi moratori. Somma maturata per la tenuta dei corsi di laurea triennale in Scienze del Governo e dell’Amministrazione, di laurea triennale in Economia Aziendale e laurea magistrale in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni, attivati a Modica, come previsto dalle convenzioni del 6 agosto 2001 e dell’8 ottobre 2004 sottoscritte dall’Ateneo con il Consorzio Universitario della Provincia di Ragusa ed il Comune. Sul sito internet del Comune, l’amministrazione comunale aveva pubblicato un avviso pubblico per trovare un avvocato disposto a patrocinare l’ente di Piazza Principe di Napoli e conoscere il compenso ( Diritti, onorario e spese) presuntivamente occorrente per l’espletamento dell’incarico. Sono state 12 le offerte pervenute a Palazzo di Città. Undici da Modica, l’altro da uno studio legale di Ragusa. I "preventivi variavano da 10 mila a 78 mila euro. L’avvocato Poidomani ha deciso di patrocinare il Comune gratuitamente e questo ha fatto scattare polemiche, soprattutto tra alcuni suoi colleghi. Lui ha deciso di andare avanti. "La speranza – spiega – è che il Tribunale di Catania non applichi la provvisoria esecuzione del provvedimento, perché in questo caso sarebbe un guaio per il Comune".
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