Tribunale di Modica out. Ma il comprensorio non si vuole arrendere.

Il Tribunale di Modica è out. Ieri mattina è stato decretato l’accorpamento con il Tribunale di Ragusa. Tutto come previsto anche se si spera ancora di potere ottenere il cosiddetto Tribunale unico Ragusa-Modica che lascerebbe la moderna struttura di Largo Beniamino Scucces in piena attività anziché andare in stato di abbandono. Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Modica, si è riunito ieri stesso con la partecipazione dei Sindaci dei Comuni del Comprensorio Antonello Buscema, Franco Susino, Piero Rustico, e Luigi Ammatuna, dei Presidenti delle Camere Civile e Penale, Vincenzo Rizza e Giuseppe Rizza , dell’ onorevole Antonio Borrometi e del Presidente del Consiglio Comunale di Modica, Carmelo Scarso. E’ stato deciso di rivolgersi al Ministro della Giustizia, Paola Severino, al Sottosegretario Salvatore Mazzamuto e Capo Dipartimento, Luigi Birritteri, per esprimere stupore ed indignazione per le conclusioni dello schema di decreto legislativo relativo alla nuova geografia giudiziaria e per i pareri delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato. Per il Tribunale di Modica non è stato rispettato il criterio di economicità che, in una a quello dell’efficienza, ha ispirato la delega. Gli Avvocati di Modica ed i rappresentanti del suo territorio hanno più volte, in questi mesi, rappresentato al Ministero della Giustizia i dati del Tribunale di Modica, allocato in una struttura nuovissima, inaugurata nel 2004 e costata circa 20 milioni di euro, mentre il Comune di Modica ha, anche, messo a disposizione, con nota ufficiale inviata al Ministero, altri due edifici limitrofi, convergenti su un unico parcheggio di circa 450 posti, che andrebbero a costituire, nell’insieme una “ Cittadella della Giustizia “, a costo zero, già strutturalmente esistente e in grado di ospitare con la massima funzionalità tutti i servizi giudiziari, eventualmente anche accorpati. “Di converso il Tribunale di Ragusa – è stato sottolineato nella missiva – è già ora insufficiente e poco funzionale per gli attuali affari giudiziari, tanto che gli uffici del Giudice di Pace e degli Ufficiali Giudiziari sono stati trasferiti in altri edifici, peraltro a notevole distanza. E’ evidente che la struttura giudiziaria del Tribunale di Ragusa, peraltro caricata della sopprimenda Sezione di Vittoria, diventerebbe del tutto insufficiente con l’accorpamento del Tribunale di Modica, che sarebbe controindicato proprio sul terreno dell’economicità e dell’efficienza”.

Non si è tenuto conto di proposte,storia, modernità, efficienza che Modica vantava, nello schema di decreto legislativo e nei relativi pareri delle Commissioni e cosa più grave, non è stato preso neppure in considerazione il parere del Consiglio Giudiziario di Catania, inviato alle competenti Commissioni Parlamentari, che ha certificato tale stato di cose, evidenziando l’assoluta impossibilità del Tribunale di Ragusa di far fronte al carico del Tribunale di Modica, per la sua inadeguatezza strutturale e logistica e sottolineando la necessità del mantenimento delle  due sedi  giudiziarie, sia pure in un unico Ufficio Giudiziario. “Tale situazione – dicono gli avvocati del Foro di Modica – comporta, oltre alla violazione del principio di economicità della delega anche la violazione della clausola di invarianza finanziaria cui pure si fa riferimento nel decreto legislativo, poiché, per sopperire alla mancanza di idonei locali nel Tribunale di Ragusa, si dovranno investire ingenti risorse , con sperpero di denaro pubblico che non potrà non interessare le competenze della Corte dei Conti, a fronte della chiusura di Uffici idonei, moderni ed efficienti”. Tali motivi non permettono di dismettere una struttura come quella del Tribunale di Modica, che va mantenuta in modo da garantire il massimo di efficienza e di economicità. Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Modica ed i Rappresentanti del territorio interessati hanno deciso di fare valere nelle Sedi competenti le loro ragioni anzidette circa l’illegittimità della delega e del suo decreto attuativo.

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