PRESENZA DI PUBBLICO ECCEZIONALE A MARINA DI RAGUSA PER LA PRIMA DELLE DUE SERATE DI NOMADELFIA L’ASSESSORE MIGLIORE: “UN COINVOLGENTE MESSAGGIO DI SPERANZA”

Nomadelfia è un popolo comunitario, più che una comunità. Ha una sua storia, una sua cultura, una sua legge, un suo linguaggio, un suo costume di vita, una sua tradizione. E’ una popolazione con tutte le componenti: uomini, donne, sacerdoti, famiglie, figli. Nomadelfia porta in tour, durante il periodo estivo, il proprio messaggio di speranza, con una serie di esibizioni spettacolari che, pur nella loro sobrietà, riescono a coinvolgere il pubblico. E’ accaduto anche ieri sera, a Marina di Ragusa, nella piazzetta di Padre Pio, dove la kermesse sarà ripetuta anche questa sera, con una manifestazione fortemente voluta dall’assessore alla Cultura, Sonia Migliore, con il sostegno del sindaco, Nello Dipasquale. “Mi sono immediatamente innamorata – ha detto Migliore durante la presentazione, assieme a Sandro di Nomadelfia e al vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Paolo Urso – dell’idea di accogliere nelle nostre piazze i nomadelfi, la splendida comunità di don Zeno che da 40 anni porta in Italia e all’estero un messaggio di speranza e di fraternità. Lo fanno in un modo particolare, con danze spettacolari e acrobatiche, incarnando la cultura dei popoli del mondo. Mi piace pensare che proprio il 12 agosto 1980, cioè 32 anni fa come ieri sera, si sono esibiti dinanzi a papa Giovanni Paolo II. Li abbiamo fortemente voluti perché mai come in questo momento così drammatico, di crisi economica, povertà, tensioni sociali e disoccupazione, in cui è quasi fisiologico perdere la speranza, il loro modo di essere così unico, individuale, familiare, sociale e politico, di famiglie che vivono una scelta di povertà, costituisce una grande testimonianza della possibilità e del bisogno che abbiamo di abbattere i muri dell’egoismo, di un mondo che oggi appare di plastica e che, annegando nel consumismo e nella globalizzazione sfrenata, ci ha tolto l’attenzione dall’avere il senso della vita che è l’umanità. L’entusiasmo della grande folla che ieri sera ha seguito e ha apprezzato moltissimo i nomadelfi, mi induce a pensare che la scelta di uno spettacolo così sobrio e semplice abbia colto decisamente nel segno”. Il vescovo, dal canto suo, ha raccontato un aneddoto legato al primo incontro avuto con don Zeno, il fondatore di Nomadelfia. Mons. Urso si è detto particolarmente legato a questa comunità nonostante la stessa, peraltro, inizialmente sia stata ostacolata dalle autorità governative e da quelle ecclesiastiche. Anche stasera lo spettacolo gioioso e coinvolgente di Nomadelfia sarà proposto nella piazzetta di Padre Pio a partire dalle 22.

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