Protocollo tra aziende foreste demaniali e parchi archeologici La firma stamani a Ragusa alla presenza dell’assessore Aiello “Si tratta di una grossa novità per tutelare e salvaguardare i siti”

Piena fruizione e salvaguardia delle aree archeologiche dei parchi. Tutela e valorizzazione delle specie arboree esistenti. E, in un secondo tempo, utilizzo di guardie volontarie per la tutela dei siti. Sono questi gli effetti di un innovativo protocollo che, per la prima volta, è stato firmato, questa mattina, a Ragusa, dall’assessore regionale alle Risorse agricole e alimentari, Francesco Aiello, con il soprintendente del capoluogo ibleo, Alessandro Ferrara, il direttore dell’Azienda foreste demaniali di Ragusa, Antonino De Marco, il direttore del Parco archeologico terracqueo di Kamarina, Giovanni Distefano, e il direttore del parco archeologico Cava d’Ispica, Giorgio Battaglia. Il personale dell’azienda foreste demaniali assumerà il compito, nei limiti delle proprie competenze, di effettuare controlli e consulenze sulle specie arboree dei parchi, monitorare il processo di crescita della vegetazione e diserbare e pulire i sentieri delle aree prossime ai monumenti archeologici. Inoltre, contribuirà agli interventi finalizzati alla valorizzazione e fruizione dei siti archeologici. Stessa azione sarà svolta per le aree archeologiche di Ragusa e Santa Croce Camerina. “C’è un attacco al patrimonio boschivo, forestale ma anche ai beni demaniali della Sicilia – ha detto l’assessore Aiello – stiamo facendo i conti con una strategia degli incendi, come testimoniano gli esempi di Bellolampo e della riserva dello Zingaro. Il protocollo rappresenta un passo avanti per la tutela anche in considerazione del fatto che le difficoltà finanziarie dell’Amministrazione mettono in crisi diverse istituzioni territoriali, soprattutto nel settore dei beni culturali. Da qui la necessità di approntare delle strategie alternative. Quella più immediata è rappresentata da queste intese interdipartimentali tra gli assessorati. L’azienda Foreste demaniali stipula, quindi, un protocollo con la Soprintendenza per intervenire in modo controllato e governato nei siti per bonificare, diserbare, mantenere, con uno scambio di collaborazione che merita di essere valorizzato. La novità consiste anche nel carattere organico che si sta cercando di dare a questa operazione. A tutto ciò vanno aggiunti gli effetti del protocollo stipulato a Siracusa con il ministro degli Interni, alla presenza delle associazioni venatorie, delle ripartizioni faunistico-venatorie, della Provincia e, ovviamente, con la Regione, oltre al ministero degli Interni, a fare da supervisore. Un protocollo che ci ha consentito di definire un percorso di utilizzazione dei volontari con la qualifica di guardie volontarie disciplinate e riconosciute dalle Prefetture, formate dalle Amministrazioni, soprattutto la Regione, con percorsi finalizzati ad uno scopo ben preciso. Con un decreto biennale chi sosterrà il suddetto percorso potrà assumere la qualifica di guardia volontaria. Ecco dunque cosa accadrà. Prenderemo alcune centinaia di persone che il volontariato venatorio siciliano può prestare alla collettività e inseriremo questa energia a tutela dei siti con compiti di guardie venatorie. Proprio questa mattina sono andato in Prefettura, a Ragusa, per consegnare il testo del protocollo al prefetto. Al rappresentante del Governo ho chiesto cortesemente di attivarsi per organizzare il tavolo attraverso il quale si potrà procedere alla relativa firma. Sono certo che le risposte non tarderanno ad arrivare”.

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