llegittima la legge delega, illegittimo il suo decreto attuativo. Avvocati e politici non se ne fanno una ragione dopo l’ufficializzazione della soppressione del Tribunale di Modica e vogliono passare all’impugnazione. Sono tre i punti contestati, nei fatti: la delega al Governo per il riordino dei Tribunali è stata conferita con emendamento inserito nella Legge di conversione del D.L. n.138/2011, relativo a materia del tutto eterogenea rispetto al contenuto della delega, in evidente violazione dell’art. 77, 2° comma Cost., così come statuito dalla Corte Costituzionale con recente pronunzia del 16/2/2012, n.22; lo schema di decreto legislativo non rispetta i criteri tassativamente indicati nella delega, che, all’art. 2, lett. E, prevede come prioritaria linea di intervento nell’attuazione della riorganizzazione, il riequilibrio delle attuali competenze territoriali demografiche e funzionali tra Uffici limitrofi, caratterizzati da rilevanti differenze di dimensioni. “Ciò avrebbe – dicono dal Consiglio dell’Ordine Forense, anche i quattro sindaci del Comprensorio – dovuto comportare la revisione del Circondario del Tribunale di Modica, con l’inclusione di Comuni limitrofi di Rosolini, Noto, Pachino, Portopalo e Palazzolo Acreide, con l’allargamento della circoscrizione e l’opportuna deflazione dell’attuale sovraccarico del Tribunale di Siracusa, come contenuto nel disegno di legge all’epoca preparato dall’onorevole Antonio Borrometi”. Il terzo punto oggetto del ricorso riguarda il fatto che non è stato, inoltre, per le ragioni sopra specificate,neppure rispettato il criterio dell’economicità per il quale non si può non tenere conto della presenza di moderne e funzionali strutture giudiziarie, che non ci si può permettere di dismettere, specie quando i Tribunali accorpanti ne sono privi.
nella foto il presidente dell’Ordine Forense di Modica, Ignazio Galfo