Scicli, tentata estorsione. Si esaminano i dialoghi

Il consulente tecnico d’ufficio, Silvana Algieri, ha provveduto a consegnare nel rispetto dei tempi, le trascrizioni delle due intercettazioni telefoniche che sarebbero intercorse tra i due principali imputati. Il Collegio Penale del Tribunale di Modica dovrà valutare i contenuti per chiarire i termini di unavicenda che riguarda una tentata estorsione che sarebbe stata consumata da Franco M., sciclitano, difeso dall’avvocato Raffaele Rossino, in atto detenuto, per costringere Guglielmo F. a regolare un debito. Secondo l’accusa sostenuta dal pubblico ministero, Gaetano Scollo, il reato sarebbe stato compiuto con violenza e lesioni, quelle che riportò Guglielo F.. Quest’ultimo, durante le indagini dei carabinieri, però, ha sostenuto di essere caduto e quindi non ha fatto il nome del primo imputato. Per tale motivo è accusato, a sua volta, di avere eluso le indagini dell’autorità giudiziaria con una dichiarazione mendace. Nel processo ci sono altri due imputati, Fabrizio I., difeso dall’avvocato Rinaldo Occhipinti, e Giovanni N., patrocinato dall’avvocato Franco Drago, accusati anche loro di avere cercato di condizionare le indagini confermando che Guglielmo F. si era procurato le lesioni riscontrate dopo essere caduto su un tombino. Il Collegio Penale ha fissato l’udienza finale al prossimo 15 novembre. L’avvocato Occhipinti ha già preannunciato che l’imputato Gugliemo F. si avvarrà della facoltà di non rispondere.

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