Bellina: “Marina di Ragusa è assetata. E il sindaco, invece di risolvere i problemi, pensa a Palermo”

“Marina di Ragusa è assetata. E il sindaco, invece di correre dietro ai santi per confezionarsi la campagna elettorale, dovrebbe pensare a risolvere i problemi della città. Anche quando gran parte di questa, come accade ogni estate ormai da decenni, si trasferisce nella frazione”. E’ quanto denuncia la delegata del Pd per Marina di Ragusa, Antonella Bellina, che, dopo avere riunito la delegazione del partito di stanza nella borgata, ha preso atto delle numerose lamentele per i disservizi idrici provenienti da residenti e villeggianti. “L’acqua manca a macchia di leopardo in tutta Marina – chiarisce Bellina – un giorno ci chiamano dal villaggio Gesuiti, un altro dal lungomare, un altro ancora dal cuore della frazione. A noi non resta altro da fare che denunciare. In tanti stanno acquistando acqua dai privati a causa di un disservizio comunale. Che, purtroppo, a differenza di quanto sostiene l’assessore Addario, ancora non si è risolto. Quelli che, come noi, abitano Marina dodici mesi l’anno si sentono abbandonati per dieci mesi. Poi, nei due mesi estivi, la cattiva amministrazione ci costringe a vivere in pessime condizioni. A noi del Pd, quindi, non resta altro da fare se non mettere in vetrina l’inefficienza di una classe dirigente, precisamente quella che sta attorno a Dipasquale, che con la propria indifferenza e distratta dalle elezioni regionali ha assetato una frazione. Per noi del Pd non è corretto, dal punto di vista amministrativo, che un sindaco eletto appena un anno fa abbandoni la città, consegnandola, e questo accadrà a giorni, nelle mani di un commissario per i prossimi otto mesi. Dipasquale ha perso la testa e noi lo invitiamo a lavorare per Ragusa. Per non parlare, inoltre, del delegato Angelo Laporta. Prima bastava che volasse una mosca per sentirlo lamentare a destra e a manca. Adesso, di fronte al disastro totale, se ne sta completamente zitto”. Bellina aggiunge: “La coperta è troppo corta. E ogni anno è sempre peggio. Credevamo che l’aumento dei canoni idrici potesse servire a sistemare le condutture e a far veicolare meglio il prezioso liquido. Invece, oltre il danno, la beffa. I cittadini hanno contribuito a pagare più del dovuto per ottenere che cosa? Semplice. I rubinetti vuoti, lunghe attese per un carico di acqua e l’ennesimo esborso. Viene da chiedersi: che fine fa l’acqua? Finisce per disperdersi, viene deviata o a nostra insaputa privatizzata? Crediamo che tocchi all’Amministrazione dare conto e ragione di tutto questo disagio. Una cosa è certa. E cioè che lo sconforto, la delusione e l’amarezza dei turisti e dei villeggianti non potrà essere cancellata”.

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