ELEZIONI IN SICILIA, I CONTENDENTI

Una cosa è certa: l’aspirante candidato presidente della Regione Sicilia deve possedere esperienza amministrativa nella cosa pubblica. Non possiamo permetterci di sbagliare, in quanto la situazione economica in cui versiamo non permette esperimenti politici sulla nostra pelle.
Rosario Crocetta, da un verso, Nello Musumeci, dall’altro, danno garanzie di amministrazione della cosa pubblica.
Si possono criticare le coalizioni, l’”arca di Noè” del centro destra, che include anche i lombardiani, la mancanza di coesione del centro sinistra, che vede Claudio Fava, Rita Borsellino resistere alla candidatura di Crocetta, che dimostrano non unità negli intenti e scopi di un Progetto per la Sicilia, ma le personalità scelte sono di una certa levatura. Questo non si discute affatto.
Un altro fattore è interessante da valutare:Crocetta si è presentato da solo, senza sapere degli appoggi e delle coalizioni:questo è un dato a suo favore. Se la candidatura lo ha visto incluso in giochi romani, egli si è presentato con il suo seguito, il suo elettorato senza aspettare investiture ufficiali. L’Udc lo ha appoggiato, considerandolo un candidato vincente per la sua levatura, le sue idee di cambiamento, di trasformazione della Sicilia, stanca del motto “tutto cambi perché nulla cambi” di lampedusiana memoria.
Crediamo che sarà una lotta dura tra i due contendenti, ma pari, se non guardiamo le coalizioni, che per presupposti sono contrari e con presupposti diversi: centro, centro sinistra e centro destra hanno principi opposti e diversi: se De Gasperi , Sturzo, e Berlinguer sono alla base dell’accordo, dall’altro non si capisce quale sia il campo comune su cui costruire: idee liberali? Berlusconismo? Non si capisce bene. Certo è che c’è un abisso tra il candidato di centro destra e la coalizione che esprime, che vede anche Gianfranco Miccichè tra i sostenitori.
E’ su questi due candidati che si gioca la partita!

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