Pressione arteriosa: misurazione. La rubrica medica del dottore Federico Mavilla

Qual è la manovra medica che più frequentemente viene effettuata in un ambulatorio di medicina generale? Certamente la risposta è semplice : la misurazione della pressione arteriosa. Se poi aggiungiamo l’auto-misurazione praticata con i vari strumenti elettronici, si può ben capire quanta e quale importanza viene posta in tale pratica. Vediamo, quindi, che cosa indica la pressione arteriosa, come deve avvenire la corretta misurazione e quali sono i valori che dobbiamo ritenere nella norma e quando invece dobbiamo attenzionarli.
La pressione arteriosa è la pressione che il sangue esercita sulle pareti delle arterie del sistema cardiocircolatorio. Essa dipende sia dalla quantità di sangue pompato dal cuore, sia dalla resistenza opposta al flusso sanguigno. Il cuore contraendosi impartisce al sangue una forza che si esprime con una pressione esercitata sulle pareti dei vasi nei quali il sangue scorre. La fase in cui il cuore si contrae e spinge il sangue all’interno delle arterie è detta sistole: la pressione generata e rilevata in quel momento è pertanto detta pressione arteriosa sistolica o massima (120 mmHg). Nella fase successiva il ventricolo sinistro si “rilassa” e si riempie di sangue: questa è detta diastole. In questa fase la spinta del sangue è minore e la pressione si riduce di valore: si ha la pressione arteriosa diastolica o minima (80 mmHg).
La pressione arteriosa aumenta con l’età (in prevalenza la sistolica) perché i vasi arteriosi si irrigidiscono. Normalmente subisce delle variazioni nell’arco della giornata: è poco più alta al mattino, si riduce nelle ore centrali. Aumenta durante uno sforzo fisico e anche per stati d’ansia o come conseguenza della componente emotiva. I fattori emotivi e l’ansia, infatti, condizionano molto i dati di una rilevazione, infatti la pressione arteriosa misurata dal medico è spesso “alterata” cioè più alta, specie la prima, rispetto ai valori misurati dal paziente stesso o da un familiare o dopo essersi rilassati.
L’ unità di misura della pressione arteriosa è il millimetro di mercurio (mmHg). Parliamo di ipertensione (pressione alta) quando i valori abituali di pressione sono uguali o superano i 90 mmHg di minima e/o i 140 mmHg di massima.
La maggior parte degli ipertesi non avverte particolari sintomi. Il solo modo per sapere se si è ipertesi consiste, quindi, nel sottoporsi periodicamente alla misurazione della pressione arteriosa.
La pressione arteriosa viene comunemente misurata a livello dell’arteria del braccio (arteria omerale). La misurazione viene effettuata sul paziente in posizione seduta, con il braccio appoggiato su un piano orizzontale all’altezza del cuore.
Lo strumento utilizzato per misurare la pressione è lo sfigmomanometro a colonna di mercurio ideato da S. Riva Rocci nel 1896 .Oltre allo sfigmomanometro, sono abbastanza diffusi i manometri aneroidi, nei quali la lettura viene effettuata su un quadrante dotato di indice che sale quando si gonfia il bracciale e scende quando, invece, si procede alla decompressione.
Molte persone, per misurare la pressione, preferiscono ricorrere al medico di famiglia, ma gli strumenti per il “fai da te” non mancano. Infatti sono stati introdotti nell’uso apparecchi elettronici a lettura digitale che si sono dimostrati molto adatti per l’automisurazione della pressione. Si trovano in farmacia e permettono di risparmiare tempo, senza uscire di casa. Non solo, spesso la pressione misurata tra le pareti domestiche consente di ottenere valori più significativi proprio perché il soggetto è sottoposto a meno stress, essendo in un ambiente familiare.
Per rilevare la pressione in modo corretto occorre osservare poche semplici regole. Prima di tutto, la pressione va misurata al mattino, circa mezz’ora dopo il risveglio o comunque, prima di colazione. Si eseguono 2 misurazioni a distanza di 2 minuti l’una dall’altra. Una terza è necessaria solo se le prime 2 differiscono molto tra di loro.
Anche alla sera si può misurare la pressione, prima però è preferibile attendere almeno 1 ora dopo essere tornati dal lavoro. Non è necessario misurare la pressione tutti i giorni, è sufficiente 1-2 volte alla settimana. In ultimo, annotate i valori pressori, la data, l’ora della misurazione, i farmaci ipertensivi assunti e le situazioni particolari che possono condizionare la misurazione , tutti su un diario.
La pressione arteriosa è soggetta a oscillazioni. Per questo la diagnosi di ipertensione richiede numerose misurazioni effettuate nel corso di diverse visite mediche.

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