Credito, Failla (Grande Sud):”La Regione Siciliana si doti di una legge di rinvio del credito a favore delle imprese che avanzano denaro per forniture di beni e servizi”.

In questi giorni la Regione Siciliana ha disposto il blocco dei pagamenti per tutte quelle aziende che avanzano crediti nei confronti della stessa amministrazione regionale, rinviandoli all’anno venturo con grave danno all’economia regionale, già fortemente penalizzata dalla crisi economica in atto. Una decisione che non trova alcuna giustificazione politica ed economica, presa ancora una volta sull’altare tecnico-finanziario del cosiddetto patto di stabilità, strumento soffocante e inadeguato a rispondere alle esigenze dell’economia reale in stato di coma profondo. La scelta di natura tecnica penalizza oltremodo quelle imprese che , accordando ancora fiducia al settore pubblico, hanno fornito beni e servizi e sono in legittima attesa di percepire i giusti compensi a loro destinati. Dall’altro lato la stessa amministrazione pretende puntualità nel pagamento delle imposte a lei destinate da parte di queste stesse imprese , che si trovano nello stesso istante danneggiate due volte: La prima per il mancato introito del dovuto , la seconda per le esose tassazioni che le imprese si trovano a versare entro i termini. Crediamo, afferma Sebastiano Failla, Vice Coordinatore provinciale Grande Sud, che questa situazione non sia tollerabile e invitiamo l’Assessorato Regionale competente e l’Assemblea Regionale ad assumere iniziative utili alla risoluzione di questo problema. La mia proposta, prosegue Failla, è quella di predisporre un’azione legislativa che dia la possibilità alle imprese creditrici di essere messe in condizione di rinviare, così come sono stati rinviati i crediti, il pagamento delle imposte dovute all’amministrazione regionale, tra le altre IRPEF e IRAP, per produrre un circolo virtuoso che eviti oltre al danno ( la mancata della ricezione dei crediti) la beffa ( il pagamento delle imposte regionali). In subordine il legislatore predisponga un atto che consenta alle imprese creditrici di attivare un meccanismo di compensazione tra crediti e debiti che possa portare a dare respiro all’economia reale che opera con enormi difficoltà sul territorio, prodotte per lo più dalla burocrazia.

Attendiamo con fiducia questo atto di giustizia sociale che possa consentire di dire che le imprese, come noi sosteniamo da sempre non sono vacche da mungere alla bisogna, ma strumento e volano di sviluppo e di lavoro per una società che voglia definirsi civile.

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