Scicli. Sorpreso dai Carabinieri a coltivare canapa indiana viene trovato in possesso di un fucile con matricola abrasa.

È stato convalidato ieri mattina dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Modica l’arresto operato dai Carabinieri della Tenenza di Scicli che due giorni addietro, mentre pattugliavano a piedi le campagne tra Modica e Scicli, avevano sorpreso Marcello Cassibba all’interno di un appezzamento terriero di contrada Fiumelato mentre era intento a coltivare in maniera a dir poco guardinga alcune piante occultate tra la folta vegetazione che costeggia la Fiumara. Alla vista dei militari aveva cercato di farsi a precipitosa fuga, ma la reattività di alcuni giovani militari aveva permesso di bloccarlo subito. Il fare sospetto evidenziato dall’improvvisato coltivatore ha indotto i Carabinieri ad approfondire i controlli sul suo conto e ad eseguire una accurata verifica dei luoghi. I sospetti dei militari hanno trovato immediata conferma quando, nel corso della perquisizione, sono state rinvenute due piante di canapa indiana, alte oltre un metro e mezzo, che Cassibba aveva cercato di sradicare non appena resosi conto della presenza dei Carabinieri.
La perquisizione è stata poi estesa ad un casolare ubicato all’interno del fondo in uso al Cassibba: al suo interno, risposto in un armadio in legno, i Carabinieri della Tenenza di Scicli hanno rinvenuto un fucile a doppietta calibro 12, completo di 2 colpi inseriti in camera di cartuccia, la cui matricola era stata accuratamente abrasa per rendere impossibile l’identificazione. All’interno di un cassetto del tavolo posto al centro del casolare sono state poi rinvenute due cartucce integre. Altri due colpi esplosi sono stati, invece, trovati a terra.
Tratto in arresto con l’accusa di detenzione di arma clandestina e produzione illecita di sostanza stupefacente, è stato subito “rinchiuso” nel carcere di Modica Alta.
In sede di convalida dell’arresto Cassibba ha ammesso di aver coltivato le piante di canapa indiana da circa 3 mesi per farne sporadico uso personale. Ha poi aggiunto di aver detenuto l’arma, da lui occasionalmente rinvenuta, solo per sparare ai colombi. A seguito della convalida dell’arresto il Gip del tribunale di Modica, vista la pericolosità dell’indagato, ritenendo attuali le esigenze cautelari a suo carico, ha concesso gli arresti domiciliari al Cassibba imponendogli di non comunicare con persone diverse da quelle che con lui abitano o lo assistono.

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