LA MONTAGNA HA PARTORITO IL TOPOLINO, I FONDI EX GESCAL TRAMUTATI NELLA “SOCIAL HOUSING”. IGNAZIO NICOSIA: “SIAMO ANCORA IN ATTESA DEGLI ALLOGGI PROMESSI DA LOMBARDO”

“Che fine hanno fatto i fondi ex Gescal? Che fine hanno fatto quei fondi che il Governo Lombardo avrebbe dovuto utilizzare, come recitava il programma elettorale del 2008, per dare un alloggio a tanta povera gente bisognosa di una casa? Dove sono le case popolari la cui realizzazione era stata annunciata con tanta enfasi mentre, nei fatti, sono state dimenticate?”. Sono gli interrogativi che si pone l’ex consigliere provinciale Ignazio Nicosia, espressione del Pdl, dopo avere preso atto che tre anni e mezzo di attese sono sfociate in una legge, la social housing, distante anni luce dal patto elettorale concordato con i cittadini che avevano dato fiducia a Lombardo. “La legge regionale n.1 del 3 gennaio scorso – continua Nicosia – ci informava che il Governo avrebbe assunto provvedimenti specifici in materia di riqualificazione urbanistica con interventi di edilizia sociale convenzionata. Per non parlare delle misure urgenti legate allo sviluppo economico”. E Nicosia dice ancora: “La social housing è una legge che, appena partorita, non ha avuto modo di essere messa in pratica. Cerchiamo di comprendere se siano mai stati avviati lavori non solo di riqualificazione con l’utilizzo dei fondi ex Gescal ma anche, e soprattutto, se è mai stata posata la prima pietra per la costruzione di nuovi alloggi popolari. Lo spirito della legge era senz’altro da apprezzare. Ma questa, purtroppo, così come accaduto in altri ambiti, non ha trovato alcuna operatività per la mancanza delle relative coperture finanziarie. Oltre che per tutte le altre vicende (guerre di potere, clientelismo, etc.) che tutti noi conosciamo. Ancora una volta siamo rimasti in balia di un Governo regionale, quello capitanato da Raffaele Lombardo , che si è posto come criterio soltanto l’autoconservazione. Con ciò evitando di esaltare ed accogliere le richieste legittime della gente, già disperata per l’assenza di lavoro e che ricercherebbe dalla politica chiari segnali di distensione. E, invece, non solo questa legge regionale ha avuto un parto abbastanza doloroso, ma nessuno si è mai preso la briga di verificare che cosa, in effetti, sarebbe servito in termini di fabbisogno edilizio per garantire delle risposte serie e concrete a chi ne ha realmente necessità. Siamo alle solite. La politica, questa politica, non riesce a cambiare registro. E sarà la volta buona che i mancati consensi faranno delle “vittime” anche tra le illustri personalità che troveranno, forse poi, il tempo per riflettere sulla disaffezione della gente. Assistiamo da anni alle solite manfrine. Ma nessuno ha capito che la popolazione non è più disponibile ad aspettare. Le risposte devono arrivare ora e subito”.

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