Denuncia di Peppe Drago: “Dopo Tribunale, Università, Caserma dei Carabinieri a Frigintini, Modica perde anche il presidio dell’Ast. Chi se ne preoccupa, e chi salvaguarderà i lavoratori?”

La notizia diffusa dall’Ansa il 10 settembre scorso, riguardante il piano di dismissione degli immobili regionali, accompagnata da una dichiarazione di prossimo fallimento della Regione da parte dell’Assessore Armao, è passata sotto traccia in provincia di Ragusa, nonostante contenga un ulteriore colpo mortale per le infrastrutture del territorio ibleo e di Modica in particolare.
“L’annunciata dismissione e vendita della sede Ast di Modica e degli immobili collegati –  dichiara l’onorevole Peppe Drago – di Cantiere Popolare, anticipa il progressivo disimpegno dell’azienda nella storica sede della città della Contea e rappresenta anche un grave problema di natura occupazionale per i dipendenti rimasti e per la sorte dei servizi, già gravemente compromessi dalla contrazione di corse e mezzi.
Drago Registra con preoccupazione come la classe dirigente di questa città, la deputazione regionale che sostiene ed ha sostenuto il governo Lombardo, assistano impotenti a ciò che sta accadendo, andando ad impinguare l’elenco di ciò che Modica aveva faticosamente conquistato nel tempo e che oggi ha rapidamente perduto. Tribunale, ferrovia, istruzione qualificata ed universitaria, presidi delle forze dell’ordine nelle frazioni, servizi sanitari d’eccellenza ed adesso anche mobilità, diventano progressivamente solo un ricordo per questa città, e l’attestazione evidente del fallimento di questa classe dirigente che doveva interpretare la novità e che invece ha messo il proprio sigillo sulla retrocessione di questa città.
E’ importante adesso intervenire per evitare tale ulteriore affronto alla storia di Modica, formalizzando la richiesta di mantenere la sede dell’Ast in città, a prescindere dalla sorte della proprietà degli immobili, ed invertire immediatamente la rotta che sta portando ad una fase di arretramento complessivo per il territorio.

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