Modica, il PdL non riesce a trovare intesa sulla candidatura alla Regione

Il partito scoppia. C’è in corso un “caso” Pdl. Il coordinamento cittadino dei berlusconiani, infatti, è letteralmente in rivolta. La questione delle candidature, che sembrava oramai risolta con l’indicazione di una donna “modicana”, è stata rimessa in dubbio da diversi esponenti del pdl cittadino. È montata, infatti, nelle ultime ore una protesta accesa di tutta la classe dirigente pidiellina modicana che sembra minacciare azioni eclatanti, qualora il partito nella città della Contea, si limiti ad esercitare un ruolo di “gregario”, rispetto alle altre realtà provinciali. “Modica ha da sempre espresso importanti dirigenti a livello provinciale, ha risorse politiche di indubbio livello ed è la città del parlamentare nazionale Nino Minardo – commentano -. Non possiamo, quindi, accettare di esercitare il ruolo di semplici portatori d’acqua”. La situazione è in continua evoluzione, tanto da “costringere” Nino Minardo a convocare, per la giornata di domani, nuovamente l’organismo cittadino. “Alle 15,30 di oggi avremo un nuovo incontro – è il laconico commento di Minardo -. Sono certo che troveremo la giusta soluzione affinchè il partito di Modica, eserciti il ruolo che merita”. Tanti sono gli indizi che, a questo punto, portano ad una candidatura di primissimo piano. Potrebbe essere, infatti, l’ex vicepresidente della provincia Mommo Carpentieri (più volte indicato dallo stesso coordinamento cittadino e compulsato da diverse realtà associative della società civile) ad incarnare i requisiti richiesti dai berlusconiani. Insomma, quando Modica sembrava lasciare campo libero ad altre città della provincia (se non in un paio di casi), tutto viene ribaltato e rimesso in discussione. Rustico permettendo.

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