Ragusa: Ultima tappa del progetto Paese dopo la visita ad aziende del Consorzio marmi di Comiso

Tappa conclusiva, ieri pomeriggio, alla Camera di commercio di Ragusa, del progetto Pir marmi che ha portato venti imprese siciliane di materiali lapidei, selezionate dalla Regione, a contatto con gli esponenti commerciali ed i rappresentanti istituzionali dei tre Paesi maggiormente interessati alla produzione marmifera isolana: gli Emirati arabi, la Russia e gli Stati Uniti. E ieri, gli operatori dei tre Paesi, dopo aver concluso la visita alle aziende di marmi più rappresentative del comprensorio casmeneo, sono stati ospitati a Ragusa per tracciare un bilancio conclusivo di un progetto che ha preso il via nel luglio scorso e che è stato caratterizzato da tutta una serie di missioni di internazionalizzazione. Il presidente della Crias, Rosario Alescio, ha parlato di un progetto di ampio respiro, capace di rispondere alle sfide della globalizzazione, che ha già fornito qualche risultato in termini di avvio di contatti commerciali tra gli imprenditori che lo hanno riempito di contenuti. Il sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale, ha invitato i rappresentanti delle aziende straniere del settore lapideo ad investire nell’area iblea. “Perché si tratta di un territorio che è destinato ad offrire parecchie occasioni – ha spiegato il primo cittadino del Comune capoluogo – un territorio che, con l’avvento dell’area di libero scambio nel Mediterraneo, può diventare una delle più grandi zone di commercializzazione del mondo”. Il dirigente della Camcom, Giovanni Passalacqua, ha fatto gli onori di casa, sottolineando, altresì, la preponderanza del settore dei marmi per l’economia della provincia di Ragusa. “Occupa una porzione non indifferente del Pil locale – ha chiarito Passalacqua – che speriamo possa divenire ancora più consistente negli anni a venire”. L’assessore provinciale allo Sviluppo economico, Enzo Cavallo, ha auspicato l’intensificarsi delle relazioni commerciali tra i rappresentanti dei vari Paesi con gli imprenditori locali, “affinché lo scambio di punti di vista possa poi tradursi – ha aggiunto – in una reale ricaduta per l’economia locale”. L’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Comiso, Salvatore Di Pietro, si è detto “soddisfatto degli esiti di una missione di internazionalizzazione che ha teso a valorizzare una delle principali risorse del nostro territorio. Una risorsa che può fornire ancora di più alla nostra città, creando le condizioni per uno sviluppo sostenibile che può rappresentare un valore aggiunto per la nostra economia”. Anche il presidente di Confindustria Ragusa, Enzo Taverniti, ha fornito la più ampia disponibilità agli operatori dei tre Paesi protagonisti del progetto. “La nostra associazione – ha chiarito Taverniti – è pronta a fornire consigli, ad assicurare la massima assistenza, qualora ci fossero degli imprenditori interessati a coltivare in via ulteriore i rapporti commerciali che sono già stati avviati”. Su questa stessa falsa riga l’intervento del presidente del Consorzio marmi di Comiso, Salvatore Blanco, che ha seguito passo dopo passo l’evoluzione del progetto e che, nelle ultime ore, ha accompagnato le delegazioni straniere a visitare le aziende del comprensorio. “Siamo rimasti soddisfatti – ha aggiunto Blanco – rispetto agli obiettivi che il progetto si era proposto, obiettivi che sono stati pienamente raggiunti. Dopo aver lanciato i semi, speriamo adesso di raccogliere i frutti”. All’incontro di ieri c’era anche Antonella Panzeca dell’assessorato regionale alla Cooperazione che ha monitorato le varie fasi di un progetto “che indubbiamente – ha sottolineato – ha fornito degli spunti e degli stimoli che vanno colti con interesse e che devono essere ulteriormente sviluppati. Le fasi di approfondimento del progetto hanno comunque garantito indicazioni chiaro sul tipo di percorso da effettuare. Come Regione abbiamo creato le condizioni per l’incontro tra realtà imprenditoriali di differenti Paesi e questo favorirà senz’altro gli scambi commerciali”. Fra i partner del progetto Pir marmi, finanziato dalla Regione siciliana con i fondi del Por Sicilia 2000-2006, oltre alle imprese, ci sono gli assessorati regionali alla Cooperazione e all’Industria, la Crias, i Consorzi di settore (Perlato Sicilia, Regionale Lapis, Marmi di Comiso), il Corpo regionale delle miniere, l’Università, l’Ica, Confindustria Sicilia, le Camere di Commercio e gli ordini di ingegneri ed architetti siciliani.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa