Decine di agenti della polizia, hanno effettuato diverse perquisizioni nelle campagne di Vittoria e Acate. Scoperto un ingente quantitativo di sostanza stupefacente, in particolare marijuana. In tutto 60 chilogrammi, droga che se venduta avrebbe fruttato la somma di circa 300 mila euro, visto che sul mercato un grammo di quella sostanza vale 5 euro.
A finire in manette cinque persone: Antonio Paravizzini, 40 anni, noto pregiudicato vittoriese, appartenente all’ex cosca dei Dominante-Carbonaro, la moglie Carmela Occhipinti, di 28 anni (alla quale sono stati dati i domiciliari in quanto madre di un minorenne), e poi Giovanni Ficicchia, di 42 anni, con vecchi precedenti contro il patrimonio, ed i suoi due figli, avuti dalla seconda moglie: Francesco Torres, di 22 anni, e Benedetto Torres, di 20 anni. Le indagini sono partite dagli strani movimenti notati dagli agenti nella piazza di Niscemi.
Passate al setaccio, dunque, diverse aziende agricole. Ma le informazioni acquisite hanno condotto la polizia a stringere il cerchio nella zona fra Vittoria ed Acate, precisamente in Contrada Feudo Abbate.
Qui, all’interno di una bella villetta di proprietà del Paravizzini sono stati trovati 25 Kg di droga, già pronta in pacchi per essere posta in vendita. A seguito di ulteriori accertamenti condotti nell’azienda agricola annessa all’abitazione, sono state scoperte le piantine, i semi, la droga ancora da impacchettare. All’interno di serre di 1000 mq sono state trovate numerose piantine, ognuna era coltivata accanto ad una di pomodoro, quasi quest’ultima la nascondesse. 5 invece le reti di materasso rinvenuti in una serra del Paravizzini utilizzate per l’essiccazione. Ma la droga non era coltivata solo da questi. Anche il vicino di azienda, il Ficicchia, si sarebbe prestato con la sua attività agricola a dargli una mano.
Vano il suo tentativo, stamani, di sfuggire alla presenza della polizia. Anche nelle sue serre è stata trovata dell’altra marijuana. A finire in manette, come prima detto, pure i figli del Ficicchia nonché la moglie del Paravizzini. Gli uomini del quintetto si trovano ora al carcere di Ragusa, a disposizione dell’autorità competente. Dovranno rispondere di coltivazione di sostanza stupefacente.