In base al quadro che si sta sviluppando per le elezioni regionali intorno a ragionamenti all’interno dei partiti e degli schieramenti si evince che il tatticismo sfrenato per chiudere i “quadri” e per posizionarsi sta prendendo il sopravvento sui programmi e sulla strategia politica per uscire fuori dalla crisi che regna in Sicilia. Le elezioni regionali potrebbero e dovrebbero essere una buona occasione per la nostra terra e per la nostra provincia e per discutere di quali possano essere i nostri problemi e le ricette proposte dalla politica.
Utilizziamo il termine “ricetta” perché crediamo che la politica abbia bisogno di una bella terapia: troppi ragionamenti continuano a far pensare e a dare la sensazione che la politica serva a qualcuno piuttosto che alla oggettiva utilità che guarda con tensione ideale al bene comune. La burocrazia che impantana le imprese e le iniziative imprenditoriali dei giovani, la disoccupazione, in particolare quella femminile, per non parlare di quella giovanile che sta causando un fenomeno emigratorio storicamente preoccupante, il precariato, i fondi europei per la Sicilia utilizzati al 13%, le questioni ambientali, le infrastrutture come l’aeroporto di Comiso e l’autostrada Ragusa-Catania, il porto di Ragusa, la utilità o meno delle province, la formazione professionale in declino, la crisi del comparto agricolo, il turismo, la sanità, il ruolo dell’antimafia vera, i costi della politica con i suoi sprechi e sfarzi. Questi alcuni dei temi fondamentali per la Sicilia
In una Italia in crisi e in una Europa che soffre una crisi congiunturale, quale il ruolo della regione Sicilia in questa sfida importantissima delle elezioni regionali? Cosa si propone?
L’Associazione Orizzonte auspica in una tempestiva e vera inversione di tendenza: i problemi dei siciliani e degli iblei ritornino centrali subito nel dibattito per questa partita decisiva per il futuro della nostra regione e della nostra provincia.
L’Associazione Orizzonte crede anche che questa possa essere una grande occasione per riflettere, fare delle scelte utili e utilizzare lo strumento del voto, nel quale continuiamo a credere con convinzione, nella direzione del rinnovamento e del cambiamento, laddove ideali, contenuti e tensione ideale restituiscano dignità alla politica.