ELEZIONI IN SICILIA DONNE E PARI DIGNITA

Ma che futuro avranno le donne candidate nei diversi partiti, alle elezioni della Regione Sicilia, se non quello di portatrici di acqua al mulino dei diversi partiti?
Quelle che sono state messe nei listini dei candidati presidenti, in caso di vincita, avranno un futuro parlamentare, le altre invece purtroppo avranno l’onere e l’onore di aver concorso alla lotta, ma ne usciranno sconfitte.
Queste amare affermazioni ci portano a delle considerazioni e riflessioni. Se la doppia preferenza di genere, passata alla regione Campania ad esempio, sarebbe in essere , la pari dignità sarebbe stata rispettata. Ma le cose, purtroppo non sono andate per il giusto verso, e, nonostante le lotte all’interno dei partiti, condotte dalle Pari Opportunità a suon di mozioni, che sono state necessarie, anche se ben tre articoli della Costituzione sanciscono le pari opportunità, ci si trova, nel 2012 ad affermare principi e spazio nelle liste, e nei listini. Ben undici i candidati a Presidente, circa trenta le donne nei listini su circa quaranta uomini; Alcuni partiti, come l’Udc ad esempio ,ha preferito segnalare due uomini e neanche una donna. Forse, in questa tendenza, c’è la consapevolezza o il pregiudizio che gli uomini sono più capaci , più di spessore,più competenti delle donne? I dati, le analisi in tal senso dicono il contrario, vedi quelli della Banca d’Italia: dove ci sono donne c’è meno corruzione.
Lasciamo le considerazioni al lettore, in quanto, altrimenti ci ripetiamo inutilmente: non c’è peggior sordo di chi non sappia ascoltare!
Abbiamo invitato i candidati presidenti ad inserire nei programmi la politica di genere con l’impegno a porre la Doppia Preferenza in caso di elezione, ma l’unico che ha risposto positivamente all’appello è stato Rosario Crocetta, che in un intervista rilasciata a Live Sicilia, l’ha posto come prioritaria, insieme all’impegno di equilibrare giunta e presenza femminile, al 30% nella giunta, che auspica anche per i Comuni e per le Province. Gli altri neanche ne parlano, e questo ci sembra grave e poco ammissibile, in termini di sensibilità al problema esistente. Non è questione di voler difendere a spada tratta la presenza delle donne nella politica, ma di salvaguardare la pari dignità delle persone in un mondo prevalentemente maschilista.

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