Modica, riportato in carcere per violazione degli arresti domiciliari. Il Tribunale di Catania annulla il provvedimento

La quinta sezione penale del Tribunale di Catania ha annullato il provvedimento del Gip di Modica che aveva disposto la sostituzione della misura degli arresti domiciliari con que detentiva in carcere per il modicano, Carmelo Baglieri, ordinando il ripristino del precedente provvedimento e che lo stesso tornasse ai domiciliari. L’uomo, arrestato per droga dalla polizia e poi ammesso ai domiciliari, ad un controllo era risultato assente. Gli agenti, infatti, si erano recati presso la sua abitazione, e, non avendo ricevuto risposta dall’interno, si erano recati sul retro dell’abitazione. Lì da una vicina abitazione, poi risultata dei genitori, dopo qualche istante era uscito il Baglieri. In conseguenza di ciò, il Gip aveva sostituito i domiciliari con la custodia cautelare in carcere. Il difesnore, l’avvocato Giovanni Di Pasquale, ha fatto rilevare ai giudici di Catania, che nei fatti la famiglia Baglieri vive in un unico complesso immobiliare con due immobili attigui e comunicanti; le due abitazioni sono a pochi metri l’uno dall’altra, ricadenti all’interno dell’unica proprietà immobiliare della famiglia Baglieri che comunicano tra loro attraverso un passaggio pedonale coperto da una tettoia realizzata tra le aperture dei vani cucina delle due abitazioni. Esaminando lo stato dei luoghi secondo i giudici etnei il Baglieri non era uscito dall’agglomerato, rimanendo all’interno della proprietà di famiglia. Il Tribunale di Catania, nonostante la Giurisprudenza della Corte di Cassazione avesse ripetutamente affermato che ogni trasgressione alle prescrizioni concernenti il divieto di allontanarsi dal luogo di esecuzione degli arresti domiciliari comporta la revoca della misura, seguita dal ripristino della custodia cautelare in carcere, richiamando una sentenza della Corte Costituzionale che consente al Giudice di verificare se la condotta realizzata presenti quei caratteri di effettiva lesivit,à ha ritenuto che la condotta del Baglieri non integrasse la volontaria e consapevole trasgressione alle prescrizioni degli arresti domiciliari concernenti il divieto di allontanarsi dalla propria abitazione. L’uomo, dunque, è tornato alla detenzione domiciliare.

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