L’Ast sull’orlo del fallimento per mancati trasferimenti comunali. Cugnata (Grande SUD): “Il diritto allo studio non passi attraverso le possibilità economiche delle famiglie.

“Quest’anno scolastico non poteva cominciare peggio per le migliaia di studenti pendolari della nostra provincia. Lasciati a piedi dagli autobus si stanno dovendo attrezzare con i treni o altri mezzi di fortuna e, nel peggiore dei casi, stanno pensando seriamente di cambiare il loro corso di studi o abbandonarlo definitivamente. Tutto questo, afferma il Candidato all’Ars di Grande Sud Giancarlo Cugnata, perchè l’AST è sull’orlo del fallimento a causa dei mancati trasferimenti da parte dei comuni che o sono in rosso davvero o spendono e spandono in cose futili per poi piangere miseria quando c’è da lavorare seriamente”. Così il candidato di Grande Sud alle elezioni regionali, Giancarlo Cugnata, commenta la notizia dei 350 studenti pendolari di Chiaramonte Gulfi appiedati. Studenti che vanno ad aggiungersi ai tanti che hanno problemi a spostarsi in diversi altri comuni iblei.
“Viviamo, prosegue Cugnata, in un momento di regressione e di depressione economica e politica ed è come se tutti ci fossimo abituati ad accettare questo drammatico stato di cose mentre all’orizzonte sembra non ci sia più nessuno che tenti di trovare il modo per ridare fiducia alle persone”.
“Tutto, a ruota, sta andando in pezzi: i nostri ragazzi studiano in scuole che non sono all’avanguardia né sicure, non ci sono infrastrutture che permettono loro di raggiungere agevolmente gli istituti scolastici e quei pochi mezzi di trasporto ancora a disposizione sono arcaici e poco confortevoli”.
“Il diritto allo studio non deve passare attraverso le possibilità economiche delle famiglie. Tutti devono vederlo rispettato! Anche i portatori di handicap che hanno visto tagliare i loro assistenti da una classe politica che pensa solo alle sue esigenze! Si deve investire nella scuola a tutto tondo perchè quello che accade oggi pregiudicherà il futuro dei nostri giovani e della nostra terra”.
“E non solo scuola ma anche Università. Ci vogliono fondi specifici per farla tornare a vivere e non solo perché attraverso gli atenei si formano i professionisti di domani ma anche perché attorno ad essi si crea un indotto che crea sviluppo”.
“L’università, continua nella nota Giancarlo Cugnata, che ha avuto momenti di esaltazione nella nostra provincia, sta vivendo ora la sua fase più tetra e nonostante ciò cerca di sopravvivere a se stessa. Basti pensare che fino a pochi giorni fa 300 ragazzi erano pronti ad iscriversi in lingue a Ragusa ma il corso non è partito e hanno dovuto scegliere altre mete”.
“Le famiglie che speravano di vedere i figli studiare e laurearsi nella loro terra stanno dovendo mettere mano al portafoglio per mandarli chissà dove, gli studenti che dovevano arrivare da fuori sono andati altrove e i commercianti e i ristoratori che avevano investito in terra iblea, perché attratti dalle false promesse della malapolitica, stanno morendo insieme alle facoltà”.
“Le poche risorse che gli enti hanno ancora a disposizione vanno investite nei servizi e nel potenziamento del territorio, anche attraverso i privati! Basta alle spese futili della politica! Io voglio portare a Palermo i miei 10 ddl già più volte annunciati!
1) Riduzione delle indennità parlamentari
2) Nessun rimborso ai partiti
3) Nessun privilegio ai deputati
4) Niente fondi privati ai presidenti
5) Possibilità di rimanere in carica solo per 2 mandati parlamentari
6) Riduzione dei costi della Regione che dovrà solo programmare e controllare. Tutte le altre competenze spetteranno a comuni e province
7) Elaborazione di una legge che aiuti l’università a crescere attraverso lo stanziamento di fondi specifici
8) Incentivi per aiutare il mondo del trasporto ad abbattere i costi eccessivi
9) Lotta al precariato
10) Aiuti al mondo dell’agricoltura, dell’ambiente e del turismo, anche scolastico

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