Scicli, omicidio Trovato. La figlia sarà parte civile contro il padre

La figlia di Rosetta Trovato si costituirà parte civile nel processo contro il padre, Massimo La Terra, 22 anni, il presunto uxoricida sciclitano, unico indagato e tutt’ora in carcere della morte della donna uccisa il 14 gennaio scorso nell’abitazione di famiglia in Via Simeto. La giovane sarà patrocinata dall’avvocato Ignazio Galfo nel processo davanti al Gup di Modica, Maria Rabini, già fissato per il prossimo sette dicembre dopo che i difensori dell’uomo, gli avvocati Raffaele Rossino del Foro di Modica ed Enrico Platania, del Foro di Ragusa, avevano chiesto ed ottenuto il giudizio abbreviato che, di fatto, ha trasferito le competenze dalla Corte d’Assise di Siracusa al Tribunale di Modica. La figlia, studentessa, dunque, sarà parte interessata nel procedimento nel quale La Terra è chiaramente accusato di omicidio aggravato della moglie Rosa Trovato. Il Tribunale del Riesame di Catania, in febbraio, aveva confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere ritenendo sussistente a carico dell’indagato un “grave quadro indiziario … ulteriormente arricchitosi con la produzione da parte del pubblico ministero di nuove dichiarazioni da parte di persone informate sui fatti”. Secondo le indagini svolte dai carabinieri, La Terra avrebbe aggredito la moglie, stringendole con violenza il collo fino a cagionarne la morte, che avvenne, infatti, per soffocamento. Il reato è aggravato dal fatto di avere adoperato sevizie, perché il decesso si è verificato a seguito di una lenta asfissia mediante azioni di strozzamento e di strangolamento.

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