La crisi economica al Comune di Ispica. Rustico fa il punto della situazione

Con una nota diffusa stamani, il sindaco di Ispica, Piero Rustico, ha fatto il punto della situazione in merito alla grave difficoltà economica che i Comuni si trovano a dover fronteggiare, spiegando apertamente le ragioni che l’hanno portato a determinare il primo aumento delle imposte degli ultimi sette anni.
“Le difficoltà in cui si dibattono tutti gli Enti Locali della nostra Nazione sono ben note e sotto gli occhi di tutti – spiega il primo cittadino – Il Governo Monti sta adottando misure drastiche per fronteggiare la crisi internazionale e dello Stato, che finiscono per pesare pesantemente non solo sulle famiglie italiane, ma anche e soprattutto sul sistema Italia, inteso come organizzazione della Pubblica Amministrazione al servizio dei cittadini.


Anche il nostro Comune è coinvolto in questo cambiamento epocale, che sta interessando la Pubblica Amministrazione, specie per il quasi totale azzeramento dei contributi statali e regionali in favore di tutti i Comuni.
Questo è il panorama nel quale si inserisce la gravissima crisi di liquidità che sta vivendo il nostro Comune, assieme a tanti altri siciliani e della nostra stessa provincia in particolare.
Gli amministratori locali sono inevitabilmente chiamati ad avere un sempre maggiore senso di responsabilità, che ci impone di adottare scelte dolorose, e perciò difficili, ma indispensabili per poter guardare con una certa speranza al futuro delle nostre comunità.
In questo contesto si colloca la necessità di acquisire maggiori entrate per il nostro Comune al fine di continuare a garantire la maggior parte dei servizi a cui la nostra comunità è abituata, atteso che le spese sono state ormai da tempo ridotte all’indispensabile.
Sia pur con grande rammarico mi sono visto costretto – dopo oltre sette anni di servizio alla città in qualità di sindaco, nei quali non ho aumentato le tasse per i miei concittadini, specie per acqua e spazzatura – a richiedere al Consiglio Comunale di operare un aumento dell’aliquota IMU per la seconda casa (per altro non nella misura massima) al fine di ottenere maggiori entrate e pareggiare il bilancio di previsione in corso di formazione. Ciò ho fatto – ha evidenziato il Sindaco – ben sapendo che l’aumento dell’IMU solamente per la seconda casa finisce per pesare esclusivamente sulle persone più abbienti, senza pregiudizio per le classi meno abbienti. Il maggiore introito per IMU mi avrebbe consentito di aumentare in maniera irrisoria o addirittura per nulla i tributi per acqua e spazzatura, che gravano indistintamente su tutta la popolazione e, dunque, anche sulle persone economicamente più disagiate.
Purtroppo l’opposizione alla coalizione che governa la città in Consiglio Comunale ha approvato un emendamento con il quale ha riportato l’aliquota IMU per la seconda casa alla misura ordinaria prevista dal Governo Monti, facendo venir meno un introito indispensabile per pareggiare il bilancio comunale 2012 e costringendomi ad aumentare pesantemente la TARSU e in qualche modo anche il canone idrico. Nonostante ciò, sono tuttavia riuscito a non aumentare nessuno degli altri tributi locali”. La nota si chiude con la riconferma dell’impegno assunto nei confronti dei cittadini ed un auspicio per il futuro: “Sindaco e Amministrazione continueranno a svolgere, con la responsabilità e l’impegno di sempre, il ruolo che gli elettori hanno loro assegnato nel 2010, nella consapevolezza che i sacrifici che vengono chiesti a tutti gli italiani servono a evitare il fallimento di una Nazione e la fine di ogni prospettiva di sviluppo e di benessere per noi stessi e per le future generazioni”.

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