Pesante replica del Partito Democratico di Modica all’ex sindaco Piero Torchi, dopo l’intervento sui “vuoti” di cassa e sulla gravità economica al Comune sfociata nel decreto di “rientro” approvato a maggioranza dal consiglio comunale. “Forse – reagisce il Pd(senza mai fare il nome di Torchi) – l’unico pregio dell’odierna crisi finanziaria che attanaglia il Comune di Modica è il risentire la voce di un fantasma del passato. Questa volta ci appare sotto le vesti di un amletico comunicato stampa intriso del dilemma se rivelare o meno alcuni fantomatici numeri che dovrebbero contraddire, a detta dell’autore, quelli certificati dagli innumerevoli decreti ingiuntivi emessi per debiti assunti nel periodo 2002-2007.
Confessiamo di essere stati anche noi inizialmente presi dal dubbio di essere in presenza di un personaggio uscito dalle Anime morte di Gogol o da Il Corvo di E.A.Poe. Ora però siamo propensi ad assimilarlo al più famoso Smemorato di Collegno, visto che l’autore facilmente dimentica di riferire che già nel dicembre del 2007 l’Aula Consiliare era occupata dai dipendenti comunali, seriamente preoccupati per le loro retribuzioni, e già allora vedeva i presidi notturni degli operatori ecologici non pagati, mentre il neoeletto sindaco si dimetteva per vanamente inseguire altre e più elevate ambizioni personali”.
Il Pd calca la mano, quindi, nei confronti di Torchi ritenendo questi anche “personaggio umile e modesto quando afferma che Modica era capitale del Sud Est perché avrebbe maggior fortuna nel sostenere che se ogni euro di debito da lui lasciato, e certificato dal Commissario ad acta insediatosi dopo le sue dimissioni, fosse una colonna, Modica sarebbe città da primato mondiale: l’unica a poter vantare di aver stabilmente congiunto la terra alla luna”.
Entrando un po’ più nello specifico del comunicato dell’ex primo cittadino(“già sindaco e, prima ancora, presidente della commissione bilancio del Comune di Modica”) il partito che sostiene Antonello Buscema, ritiene che l’interessato dimostra di non capire la differenza tra i risultati della gestione contabile dell’anno di competenza (in attivo già dal 2009) e i risultati della riduzione dell’indebitamento complessivo riferito agli anni precedenti (disavanzo e debiti fuori bilancio più che dimezzati nel giro di quattro anni).
“Eppure – prosegue il Pd – l’Amministrazione i numeri li ha pubblicati ogni anno. Da qui il nostro secondo dilemma: la sua è solo volontà di apparire, anche a costo di scambiare mele per pere, o è conclamata ignoranza dei principi e delle nozioni basilari di un bilancio pubblico?
Il pesante fardello che questo personaggio ha lasciato alla giunta Buscema ci induce, nostro malgrado, ad avvalorare la seconda ipotesi. E tuttavia gli siamo grati, essenzialmente per due motivi: per essersi dimesso e quindi aver interrotto la voragine di debiti (ben oltre la percentuale fisiologica che si riscontra in tutti i comuni), che ogni minuto di permanenza nelle stanze di palazzo S. Domenico provocava;
per ricordarci che la politica, quella vera e seria, non è inseguire ambizioni personali ma è servizio a favore della comunità.
E questo è ciò che stanno facendo oggi, coerentemente con quanto portato avanti in questi quattro anni, il sindaco Buscema e la sua Amministrazione, da noi sostenuta.
Non l’occultare i debiti dietro il miraggio di una grandezza della città o della sua autoreferenziale preminenza sul territorio circostante, ma un lavorare con trasparenza e coerenza rendendo noti tutti i dati contabili, man mano che questi prendono consistenza.
Non c’è dubbio (almeno su questo) che oggi, anche alla luce dei nuovi debiti emersi (che è nostro dovere ricordare, sono riferibili alla passata amministrazione) parecchi rimpiangono, o rinfacciano, il non aver dichiarato il dissesto finanziario al momento dell’insediamento della giunta Buscema.
A tutti, oggi e con maggiore forza di ieri, noi ribadiamo la bontà delle scelte fatte: ossia di gestire politicamente quella che sin dall’inizio era una situazione finanziaria da dissesto perché la politica non è, né può essere, schivare i grossi nodi della comunità per semplificare la propria carriera politica o accrescere il consenso ma è affrontare i problemi per risolverli, far prevalere i diritti della collettività, e delle persone che la compongono, alle questioni prettamente ragionieristiche.
Oggi, con l’adesione da parte della maggioranza allo strumento normativo detto “Salva Enti” per i comuni strutturalmente deficitari, si continua con maggiore forza l’opera di risanamento e, ancora una volta, si invitano tutte le forze sociali, sindacali e politiche a lavorare insieme nell’interesse di tutti”.
nella foto il portavoce del Pd di Modica, Ezio Castrusini