OPERAZIONE “CHIMERA 2”: I CARABINIERI DI RAGUSA HANNO NOTIFICATO ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE PER 4 SOGGETTI

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Ragusa hanno notificato, presso le case circondariali di Catania-Bicocca e Ragusa, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei già detenuti Giuseppe GUASTELLA , 50 enne comisano, pregiudicato; Lorenzo LICAUSI, 62 enne comisano Nunzio DI BENNARDO, 37 enne comisano, pregiudicato e Salvatore SERVO, 38 enne nato a Palagonia ma residente a Comiso, pregiudicato. Il GIP del Tribunale di Catania, concordando con quanto richiesto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, ha ritenuto necessaria l’applicazione della custodia cautelare in carcere nei loro confronti già in atto detenuti per aver commesso altri reati.

Nel dettaglio:
GUASTELLA Giuseppe era recluso a Ragusa dal 16 luglio scorso poiché trovato in possesso di un kalashnikov ed un fucile semiautomatico Jager cal.7,65, arrestato in flagranza di reato unitamente a SERVO Salvatore ed altre 7 persone del medesimo contesto familiare, rimasto in carcere per essersi assunto la responsabilità del reato.
LICAUSI Lorenzo veniva arrestato in data 17 settembre 2011 e successivamente condannato, poiché ritenuto il reale possessore-proprietario-detentore della “santabarbara” rinvenuta in data 8 gennaio 2011 nella disponibilità di VONA Giuseppe che veniva tratto in arresto per detenzione di 4 pistole, una carabina e diverse munizioni.
DI BENNARDO Nunzio era stato arrestato in flagranza del reato di spaccio di cocaina dai Carabinieri della Stazione di Comiso in data 17 settembre scorso.
SERVO Salvatore, già arrestato in data 16 luglio scorso per la detenzione ed il porto del kalashnikov e del fucile Jager e scarcerato in data 3 agosto poiché GUASTELLA si era accollato la responsabilità, è detenuto in forza del fermo di indiziato di delitto di associazione mafiosa e tentate estorsioni, provvedimenti eseguiti il 1° ed il 25 di ottobre scorsi.

L’esecuzione odierna segue l’operazione portata a compimento il 1° ottobre scorso allorquando altri 5 sodali della stessa organizzazione furono sottoposti a fermo di indiziato di delitto (successivamente tramutato in O.C.C. in carcere in data 25 ottobre scorso) a ragione dell’accertata escalation della commissione di alcuni gravi reati di natura estorsiva mediante incendi e con l’intento di far uso eclatante di armi, oltre al pericolo di fuga giustificato da alcune conversazioni intercettate dalle quali si capiva che alcuni sodali erano pronti alla latitanza.

In particolare, ai primi due viene contestato l’art. 416 bis, per aver fatto parte, in concorso con Mario CAMPAILLA , Francesco RAZZA,  Salvatore SERVO e Daniele Silvio IZZIA ed altre persone allo stato non ancora identificate, l’appartenenza all’associazione di stampo mafioso riconducibile, in forza della pregressa appartenenza di parte dei consociati, a quella denominata clan “Dominante” rappresentante la cd. “Stidda”, avente l’epicentro operativo in Comiso, promossa, organizzata e diretta da CAMPAILLA Mario – dalla data della sua scarcerazione – finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti, in specie estorsioni, contro il patrimonio e la persona ed altresì alla realizzazione di profitti e vantaggi ingiusti.

A GUASTELLA Giuseppe viene contestato, inoltre, in concorso con CAMPAILLA Mario (concorrente morale) e SERVO Salvatore (concorrente materiale) la detenzione ed il porto di un’arma da guerra (kalashnikov) e di un’arma comune da sparo clandestina in quanto priva di contrassegni, sigle o numeri di matricola (fucile Jager 7,65), con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare la realizzazione degli scopi dell’associazione mafiosa di appartenenza (porre in essere la propria egemonia nella gestione relativa ai traffici illeciti sul territorio di Comiso e limitrofo)

A DI BENNARDO viene contestata una tentata estorsione in concorso con Mario CAMPAILLA Salvatore SERVO e Massimo SCALAMBRIERI, poiché lo scorso 14 settembre il DI BENNARDO, unitamente a SERVO Salvatore, si è recato presso uno studio professionale di Comiso chiedendo a titolo estorsivo la consegna di una somma di denaro di 10.000,00 euro. Al rifiuto della vittima, la notte tra il 17 ed il 18 settembre successivi, su accordo e su mandato di Mario CAMPAILLA, Salvatore SERVO e Massimo SCALAMBRIERI si sono recati presso lo studio professionale precitato e collocavano innanzi al portone un bidone di benzina con un accendino legato sul manico, con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare la realizzazione degli scopi dell’associazione mafiosa di appartenenza (porre in essere la propria egemonia nella gestione relativa ai traffici illeciti sul territorio di Comiso e limitrofo).

Al SERVO inoltre, viene contestata una ulteriore – rispetto a quelle per cui era già stato arrestato – tentata estorsione di 2.000,00 euro ai danni di un imprenditore di Comiso, commessa lo scorso 20 settembre, con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare la realizzazione degli scopi dell’associazione mafiosa di appartenenza

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