Ispica. Adottata, con deliberazione di Giunta, l’adesione al Piano di Riequilibrio Pluriennale

Ieri è stata adottata, dalla Giunta municipale di Ispica, la deliberazione 102/2012 che dichiara l’adesione del Comune al Piano di Riequilibrio Pluriennale ai sensi del decreto-legge 174/2012, il cosiddetto ‘decreto salva-enti’ varato dal Governo Monti.
Il ricorso alla procedura di riequilibrio appare configurato come strumento ordinamentale aggiuntivo volto a prevenire lo stato di dissesto; detta procedura prevede, per gli enti che si trovino in condizioni di squilibrio, la predisposizione di un piano pluriennale di riequilibrio finanziario della durata massima di cinque anni, che deve indicare tutte le misure necessarie per ripristinare l’equilibrio strutturale del bilancio e per assicurare l’integrale ripiano del disavanzo di amministrazione e il finanziamento dei debiti fuori bilancio.
Esso si configura, pertanto, come un’opportunità di risanare lo stato finanziario dell’Ente, pesantemente aggravatosi in seguito alla progressiva ed inesorabile riduzione dei trasferimenti statali e regionali (ben 2.030.823 Euro in meno solo nell’anno in corso, con l’ulteriore vincolo che solo la metà delle somme corrisposte da Stato e Regione può essere impiegata per le spese correnti, quali quelle per il personale ed i servizi alla collettività), nonché dai debiti fuori bilancio derivanti dai contenziosi ereditati dalle precedenti Amministrazioni, già corrisposti in seguito all’insediamento dei Commissari ad acta, per un totale di 2.921.017,86 Euro dal 2008 ad oggi; a ciò si aggiunga che sono in corso di insediamento altri Commissari ad acta per il riconoscimento e pagamento di ulteriori debiti fuori bilancio riconducibili a oneri per espropriazioni illegittime di terreni operate dalle Amministrazioni che si sono susseguite da trenta anni a questa parte, per un importo complessivo, compresi interessi e spese legali, pari a circa 2.860.000 Euro.
Come ha ben evidenziato il Responsabile dei Servizi Finanziari Angelo Sammito nella propria relazione a corredo della deliberazione, “la mancanza di modifiche sostanziali ai tagli lineari operati sui trasferimenti dai diversi decreti, contribuirà al mancato rispetto del patto di stabilità e al dissesto di molti Comuni, fattori questi che non potranno essere addebitati soltanto agli enti locali; […]nonostante i numerosi provvedimenti adottati dall’Amministrazione attualmente in carica finalizzati, da un lato, al contenimento delle spese e, dall’altro, all’accertamento e alla riscossione delle entrate tributarie ed extratributarie, l’Ente non è in grado di far validamente fronte al deficit finanziario con i mezzi ordinari messi a disposizione dall’ordinamento vigente, atteso il loro ammontare esorbitante in relazione al complesso delle entrate comunali”.
“Il problema è noto e generalizzato – ha commentato il sindaco Piero Rustico – tant’è che molti Comuni siciliani si trovano nella condizione di dover necessariamente fare ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario al fine di evitare il dissesto. Il decreto ‘salva-enti’ è un’opportunità che non possiamo mancare, perché unico strumento capace di dare positiva e definitiva soluzione all’indebitamento del Comune, sì da poter lasciare al mio successore una situazione amministrativa ottimale, tenendo conto anche dei numerosi debiti fuori bilancio già corrisposti durante questa Amministrazione con enormi sacrifici in termini di risorse e nefaste conseguenze sulle casse comunali. A chi cerca di strumentalizzare tale stato di cose, che con molta onestà e chiarezza vogliamo condividere con i nostri concittadini, rammento solo che le spese dovute al pagamento dei lavori di ristrutturazione di Piazza dell’Unità d’Italia e di realizzazione della Piazzetta Pietro Germi ammontano a soli 420.354 Euro dal 2010 ad oggi: somma esigua e, direi, quasi risibile rispetto all’enormità di risorse servite a risolvere i numerosi contenziosi ereditati dalla mia Amministrazione”.
Ovviamente, l’adesione definitiva al Piano di Riequilibrio Pluriennale dovrà essere deliberata, entro i prossimi giorni, dal Consiglio comunale: “I cittadini, resi partecipi di questo importante strumento di riassetto finanziario che ci viene in soccorso, saranno gli unici giudici di quanto avverrà in Consiglio comunale in questo giorni – aggiunge il Sindaco – L’opposizione, ora numericamente più forte della coalizione di governo, avrà l’onere di decretare o vietare l’adesione del nostro Comune al Piano, consapevole che questo è l’unico modo per scongiurare il dissesto e salvaguardare le posizioni lavorative di tutti i dipendenti comunali. Auspico, pertanto, che in tale occasione si riescano a mettere da parte le contrapposizioni ideologiche, politiche e personali, privilegiando il bene della collettività e la futura governabilità del Comune stesso”.

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