Modica, in sette punti l’ex sindaco Torchi spiega le sue ragioni e quelli del debito che pesa sul Comune

La verità di Piero Torchi. Oggi l’ex sindaco di Modica ha convocato la stampa per snocciolare dati e numeri da far conoscere a tutti i modicani e rispondere così alla polemica infinita che va avanti con l’attuale primo cittadino Antonello Buscema. In sette punti Torchi ha spiegato le sue ragioni e quelle del debito della città. Eccoli dunque in punti. Punto primo, i debiti fuori bilancio. Quelli riconosciuti dall’amministrazione ammontano a 15 milioni, per la maggior parte con l’Università di Catania, l’Ato e l’Enel. Secondo Torchi i debiti con questi tre fornitori andavano tutti contestati perché i servizi erogati in contraddizione con gli accordi presi. Da un punto di vista contabile il debito è stato pagato per l’80% da un contributo straordinario della regione, 12 milioni di euro, da pagare nei prossimi 10 anni. Quindi, secondo l’ex sindaco, si sono pagati debiti con debiti. Punto due, i numeri del disavanzo. Il debito certificato nel 2008 dal Commissario Straordinario della regione, Giovanni Bologna, era di 14 milioni di euro, debito poi contratto per quelli che Torchi definisce una serie di artifici contabili realizzati dalla “vera anima nera” dell’operazione, forse anche all’insaputa dello stesso sindaco. “Troviamo una gestione cartolare dei residui – sono le parole di Piero Torchi – che ha lasciato intatti i residui attivi anche se inesigibili e cancellati quelli passivi”. Tra il 2008 e il 2011 si sono cancellati 63 milioni di residui attivi e 82 milioni di passivi dando l’illusione di un risanamento fittizio di 20 milioni. Punto 3, la corte dei conti. Il tentativo di utilizzare la Corte come una clava nei confronti della passata amministrazione è, per Torchi, subdolo e antico. Nel 2009, dopo l’annuncio da parte di Buscema di un intervento della Corte dei Conti su Modica, lo stesso organismo smentì le affermazioni del primo cittadino. La Corte ha invece chiesto spiegazioni ufficiali su inadempienze e irregolarità nella gestione dei bilanci del comune di Modica lo scorso 9 gennaio.
Punto 4, l’approvazione degli strumenti finanziari. I bilanci di previsione sono stati approvati in ritardo consentendo all’amministrazione di operare in assenza di qualsiasi strumento di programmazione e senza il controllo del consiglio. Torchi si dice sorpreso dal fatto che gli stessi revisori non abbiano segnalato tale anomalia agli organi competenti.Punto 5, la causa dello squilibrio di cassa. Durante l’era Buscema la spesa è aumentata di oltre il 25%, passando da 42 milioni a 50 negli ultimi due anni a fronte di una diminuzione delle entrate, tra tagli ai trasferimenti e mancata riscossione da addebitare per Torchi alla scelta di passare alla riscossione diretta abbandonando la Serit. Nell’ultimo anno trascorso in particolare sono stati riscossi solo 10 milioni sui 30 previsti. Punto 6, le spese non autorizzate, non obbligatorie e voluttuarie che secondo l’ex amministratore di Palazzo S.Domenico ammonterebbero a 200 mila euro negli ultimi 6 mesi. Infine il punto 7, il risanamento dichiarato un anno fa come obiettivo dall’amministrazione Buscema. Torchi si era offerto di aiutare il sindaco a redigere il piano di rientro. Richiesta rifiutata. Ora lo stesso Torchi non esclude di aiutare l’opposizione, parte politica a cui si sente più vicino, nella stipula del piano alternativo di rientro da presentare in consiglio comunale. Le ragioni di un così pesante indebitamento sono comunque da ricercare ad inizio anni 80, quando una politica indiscriminata di assunzioni portò il numero dei dipendenti comunali a 1036, più del doppio di quanto la legge consentisse. Contemporaneamente Torchi avanza anche tre proposte per rientrare parzialmente dal debito: “Vendere il Palazzo delle Poste di Corso Umberto per realizzare un centro commerciale dei prodotti modicani d’eccellenza. Questo farebbe recuperare, secondo Torchi, tra i 4 e i 5 milioni di euro. Utilizzare la scuola di Santa Marta per la realizzazione di un albergo di lusso con l’obbligo per l’acquirente di realizzare un’altra scuola alla fine di Viale Medaglie D’oro dove attualmente c’è il mercato ortofrutticolo. Ed infine lo stadio Caitina. Vendere il terreno che sorge in un’area B, cioè edificabile, per lasciare spazio a palazzi e attività commerciali. Anche in questo caso l’impresa acquirente dovrebbe impegnarsi a costruire un nuovo e moderno stadio in contrada Catanzarello su di un terreno di proprietà del comune. Solo a costruzione ultimata potrebbe procedere all’abbattimento del Caitina”. Queste le proposte di Torchi che aveva anche lanciato l’idea di un confronto pubblico con Buscema al quale il primo cittadino si era rifiutato di partecipare non riconoscendo nel suo predecessore una rappresentatività tale da giustificarne il confronto. “E’ scandaloso – commenta Torchi – che un sindaco si rifiuti di confrontarsi con un semplice cittadino. Quando mi insediai feci togliere la targhetta con gli orari di ricevimento dei cittadini perché un sindaco deve essere sempre disponibile, a qualsiasi ora e con chiunque”. Ed infine circa le voci di un suo probabile ritorno nella politica attiva magari in quota PdL: “Per il momento escludo un qualsiasi mio coinvolgimento. Rimango innamorato della politica ma mi sono dimesso allora da ogni carica istituzionale e non intendo venir meno a questa intenzione. Certo nella vita mai dire mai ma per il momento posso tranquillizzare tutti quelli che temono un mio ritorno”.

ECCO, COMUNQUE, DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE  PRESENTATO STAMANI IN CONFERENZA STAMPA DA PIERO TORCHI

dichiarazione e numeri bilancio 2012 del 10 novembre 2012 1(clicca)

 

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