Personale Asu alla Provincia Regionale di Ragusa. Nota della Cgil

Il Commissario straordinario della Provincia Regionale di Ragusa, con propria nota, ha reso pubblica la volontà di acconsentire alla prosecuzione delle attività socialmente utili per il 2013 delle 13 unità impegnate nelle riserve naturali qualora la normativa regionale dovesse prevedere la possibilità della proroga per il nuovo anno. Lo ha espressamente detto ai soggetti interessati presenziando all’assemblea sindacale tenutasi lo scorso 15 novembre nei locali della Provincia. “Fin qui nulla da eccepire – dice Salvatore Terranova della Fp Cgil – non fosse altro perché riteniamo che il Commissario sia in buona fede, il problema è capire, invece, se c’è uniformità di vedute e di valutazione tecnica tra il Commissario e il Dirigente del Ramo. Perché tra i due nel corso della citata assemblea qualche discrasia si è evidenziata. Alla disponibilità da parte del Commissario di autorizzare la proroga per il 2013 non appena ve ne sarà la possibilità normativa si è contrapposta, sia pure sommessamente, un diverso sentire del Dirigente, per il quale, anche in presenza della legge regionale, la Provincia, per il fatto di avere il parametro spese correnti/ spese del personale eccedente il 50%, non potrà impegnare neanche un centesimo nel proprio bilancio, quindi neanche l’impegno economico per la proroga in regime in asu del personale de quo, il cui costo ammonterebbe all’incirca solo a poche migliaia di euro l’anno.

Ora davanti ad un fatto così rilevante e considerata l’esigua entità dell’importo a carico del bilancio della Provincia, non può che stupirci se dall’Amministrazione provinciale vengono fuori posizioni che rimarcano nettamente intenzioni diversificate. Crea, infatti, un certo sospetto apprendere dal Dirigente, intervistato da una tv locale, che la Provincia sarebbe addirittura impossibilitata ad assumere un impegno economico di un migliaio di euro nel proprio bilancio per le la copertura delle spese delle assicurazioni (Inail e Rca) necessarie per la continuità lavorativa delle 13 unità.

Su questo aspetto il Commissario ha l’obbligo di essere chiaro ed inequivocabile, dando oggi la risposta che questi lavoratori si aspettano, ossia che l’Ente –Provincia non permetterà di mettere alla porta 13 famiglie che, fino a prova contraria, hanno dato un servizio utilissimo nelle riserve naturali in termini di custodia e di manutenzione, con un esborso economico per l’Ente vicino allo zero, visto che sono stati pagati dalla Regione siciliana per il tramite dell’INPS.

Il Commissario deve dire ora che adotterà la delibera con la quale sarà autorizzata la prosecuzione per il 2013 delle attività sin qui svolte nelle riserve naturali nell’ambito delle attività socialmente utili.

Sull’altro fatto, quello relativo alla stabilizzazione di predetto personale, va detto che la Provincia ha fatto tira e molla da tre anni a questa parte, spesso non tenendo conto di avere a che fare con persone in carne ed ossa, che hanno visto e vedono svaporare da un attimo all’altro la loro legittima aspirazione di poter giungere, dopo un decennio, ad un approdo minimo dal lato occupazionale.

E’ bene ricordare che la Regione siciliana aveva approvato e finanziato il piano di fuoriuscita presentato dall’Ente per l’assunzione di detto personale a tempo determinato (contratti quinquennali) e va rimarcato che la Provincia nel corso di questi due anni è stata altamente prodiga nell’ esercizio teso a rendere sempre più complicata la realizzazione del percorso avviato anni prima.

Infine, ci pare doveroso precisare che non c’era alcuna urgenza da parte dell’Ente di revocare la delibera adottata dalla Giunta Antoci, atteso che detto atto non avrebbe determinato alcun impegno di spesa fino a che non si sarebbe verificato il rispetto del surricordato parametro finanziario secondo i limiti previsti dalla legge”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa