L’apnea notturna e il russare. La rubrica del dottore Federico Mavilla

Il russare notturno e l’apnea ostruttiva nel sonno costituiscono uno i più diffusi disturbi respiratori nel sonno. In particolare, sia le donne che gli uomini tra i 30 e i 60 anni, oltre a produrre lo sgradevole rumore del russa mento, vanno in apnea, cioè interrompono il respiro per alcuni secondi. Si tratta di un problema che troppo spesso suscita solo ilarità e viene, purtroppo, ampiamente sottostimato, invece il disturbo non solo può generare conflittualità con il partner e con chi condivide l’ambiente in cui si dorme, ma può anche avere conseguenze serie per la salute del russatore stesso, che farebbe bene a non sottovalutarlo.
Oltre a ostacolare il normale ritmo del sonno, creando al paziente stanchezza e sonnolenza al risveglio e durante il giorno, le apnee ripetute inducono uno squilibrio del sistema neurovegetativo che governa l’intero organismo con possibile sofferenza degli organi vitali: l’ipertensione è forse il più evidente segno di sofferenza generale, ma possono insorgere spesso lesioni cerebrali e infarti.Ma cerchiamo di capire come «nascono» russamento e apnee. Il russare è dovuto nella maggior parte dei casi ad un conflitto tra la lingua e le strutture molli del retrobocca (palato molle, tonsille, adenoidi, faringe) ed è dovuto al fatto che l’aria inspirata dalla bocca, e non dal naso ,come sarebbe auspicabile, il che comporta la secchezza della gola e la necessità di bere durante la notte, trova uno stretto passaggio tra il palato stesso (e, specie nei bambini, le tonsille) e la lingua. L’accelerato passaggio dell’aria inspirata in questa strettoia fa vibrare il palato molle producendo così il rumore del russamento.
L’apnea si verifica, invece, quando la via di transito dell’aria si chiude completamente: il paziente, in questi casi, compie degli sforzi inspiratori, resi inefficaci dall’ostruzione, che possono durare parecchi secondi, spesso angoscianti per i genitori (il russare e l’apnea riguardano anche i bambini) o il partner, e portare a gravi diminuzioni della concentrazione di ossigeno nel sangue.
Le terapie tradizionalmente impiegate sono la ventilazione notturna a mezzo di mascherina (collegata a una pompa a pressione continua), la tonsillectomia specie nei bambini, la plastica del palato e altri interventi chirurgici più aggressivi nell’adulto. Si sono però dimostrati efficaci anche i così detti «Oral Devices«apnea», dispositivi intra-orali , da portare durante il sonno che, riposizionando la mandibola, allontanano la lingua dalla parete faringea contro la quale tenderebbe a collassare negli episodi di apnea. Tale opzione terapeutica risulta spesso agevole, incruenta ed è solitamente ben accetta al paziente, in particolare nel bambino, in alternativa all’adeno-tonsillectomia.
C’è un nuovo metodo per eliminare il russa mento. Si chiama ‘tende a pacchetto’, è poco invasiva, senza bisturi e quindi senza dolore, ed è ripetibile e migliora il passaggio dell’aria. . A metterla a punto un gruppo di ricercatori del Policlinico di Milano, pur in fase sperimentale, si è già dimostrata efficace. Per il momento la tecnica viene effettuata solo su pazienti selezionati: in coloro che, oltre a russare, soffrono anche di apnee notturne di lieve entità o laddove siano programmati altri interventi otorinolaringoiatrici.
In definitiva, oltre al tradizionale consulto con otorinolaringoiatra e pneumologo, è bene consultare anche un dentista esperto in problemi respiratori e nel sonno.

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