Consiglio comunale di Modica. Nessun punto approvato. Il regolamento per la concessione dei lotti nella zona D ritorna in commissione.

Dopo due ore di dibattito la modifica del regolamento per la concessione, cessione e la gestione delle aree per gli insediamenti produttivi artigianali di Contrada Michelica torna in commissione per decisione del Presidente del Consiglio comunale.
Il consiglio affronta un punto già incardinato come la modifica del regolamento per la concessione, cessione e la gestione delle aree per gli insediamenti produttivi artigianali di c.da Michelica.
Il presidente della prima commissione, Diego Mandolfo, rileva che c’è stato un percorso condiviso con la CNA per la redazione di modifiche al regolamento che sono le seguenti: la composizione della commissione che valuta le istanze per l’assegnazione delle aree ( tre soggetti: dirigente con funzione di presidente, un esperto di nomina della commissione provinciale dell’artigianato e un altro di nomina della categoria artigianale più rappresentativa nel territorio); l’aumento della percentuale di sconto che si applica al costo delle aree fino al 70%. Poi il 35% delle aree da concedere riservarle ai giovani artigiani rispetto a quello previsto dalla legge. Il capogruppo dei popolari Salvatore Cannata propone un aumento di percentuale delle concessioni da attribuire ai giovani imprenditori artigianali.
L’assessore allo sviluppo economico, Nino Frasca Caccia, condivide e invita il consigliere a presentare l’emendamento.
Il consigliere Nino Cerruto propone un terzo ai giovani artigiani e due terzi agli imprenditori sui lotti effettivamente disponibili.
Il consigliere del PD Carmelo Cerruto vuole evitare disparità di trattamento circa ai costi rispetto al dato esistente con suoli urbanizzati con le risorse della collettività. Bisogna riflettere sulla riduzione delle percentuali proposte per le quali non c’è la sua condivisione.
Il consigliere del SEL Vito D’Antona fa una cronistoria del finanziamento dell’area artigianale con la Regione Sicilia che diede, negli anni ’70, delle agevolazioni ai comuni per lo sviluppo delle imprese di media produzione per dare agibilità alle innovazioni che il comparto in quegli anni proponeva rendendo possibile un trasferimento degli opifici ormai incompatibili con le aree urbane densamente popolate.
Nel 2001 l‘amministrazione di centro sinistra di allora utilizzò alcune disposizioni che dava la proprietà, a prezzo agevolato, dei lotti agli artigiani e non solo il fitto.
Oggi si prevede la cessione del lotto non solo per cessazione di attività e va chiarito su questo la valutazione sul costo. Il regolamento ha un senso se è utile per consentire l’allargamento della zona artigianale. Per questo ci sono i fondi ex Insicem che da anni giacciono nelle casse della regione siciliana. Stigmatizza le operazioni delle attività artigianali utili anche a farne una casa di civile abitazione e ciò ha devastato il territorio. Una visione ottocentesca dell’attività artigianale.
Secondo il consigliere Carmelo Cerruto ritiene che il pezzo è di dieci euro al metro quadro; non ha significato oggi il prezzo agevolato.
Giovanni Migliore si dichiara d’accordo con Carmelo Cerruto.Il problema vero era quello di avere la proprietà del capannone. Ritiene congruo il valore del 50% e le percentuali riservata ai giovani imprenditori.
Il capogruppo MPA Silvio Iabichella valuta che è necessario trovare un miglior equilibrio atteso che la Regione indica per le zone ASI 20 euro al metro quadro.
Il dirigente chiarisce che il concetto è solo indicativo e ogni comune con il regolamento disciplina la materia costo. Quello di Modica applicando il 50% di riduzione sarà pari a dieci euro a metro quadro. Silvio Iabichella è d’accordo con questa soluzione.
Il consigliere del PD Carmelo Falco ritiene che i costi dei lotti sono eccessivi attesi i tempi di crisi della categoria. Il consigliere Carmelo Cerruto ribadisce che non vanno fatte sperequazioni basta pensare agli artigiani che non vanno nella zona artigianale e devono sopportare costi enormi.
Il consigliere Salvator Avola bisogna obbligare gli assegnatari che non costruiscono i capannoni e i titolari a pulire le aree di pertinenza e questo renderebbe tutta l’area più accessibile e più sicura; i costi, peraltro, non sarebbero caricati nei costi di gestione.
Il capogruppo del PD Giorgio Zaccaria ritiene che bisogna contemperare le esigenze finanziarie del Comune fornire agli artigiani le agevolazioni concordate. Necessario compulsare anche la commissione bilancio per fare la valutazione sulle cifre che sono venute fuori. Trovare poi una mediazione per avere un voto quanto più ampio possibile.
Il capogruppo dio Territorio Paolo Nigro si dichiara d’accordo sulla destinazione dei lotti ai giovani imprenditori artigianali. Comunica che negli insediati, almeno i più, c’è la volontà di garantire la piccola manutenzione. Un comodato d’uso o un protocollo d’intesa con le imprese insediate per garantire la sicurezza, pulire le strade e mantenerle in ordine. Si può prevedere questo emendamento nel regolamento.
L’assessore Nino Frasca Caccia invita il consiglio comunale ad una mediazione con una riduzione del costo del 60% rispetto al costo di 20 euro a metro quadro. L’amministrazione non avrebbe nulla da obiettare. La prossima settimana si potrebbe sottoscrivere una convezione con gli artigiani per concretizzare la piccola manutenzione.
Il consigliere Leonardo Aurnia dell’MPA valuta che l’allargamento della zona artigianale non si farà mai atteso il prezzo che si vorrebbe fare passare che già è un disinvestimento economico.
Il consigliere Vito D’Antona ribadisce che oggi è di 3,11 euro il costo al metro quadro del lotto artigianale. L’adeguamento del costo, sarebbe equo lo sconto del 60% sui 20 euro stabiliti a metro quadro, e il fondo ex Insicem consentirebbero di realizzare l’ampliamento della zona artigianale. Il valore del prezzo di cessione del lotto va operato dall’ Ufficio tecnico comunale.
Attesa la difficoltà di equilibrare gli emendamenti il Presidente del consiglio comunale rinvia il punto in commissione. Ritira tutti i punti all’ordine del giorno perché c’è da integrare il consiglio comunale dopo le dimissioni del consigliere Salvo Maltese.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa