“LIBERTA’ DI ESPRESSIONE E VERITA’ DELL’INFORMAZIONE”. Ragusa, incontro dell’Osservatorio Interpartitico. Relatore Orazio Vecchio

“Libertà di espressione, e verità dell’informazione”, l’interessante relazione di Orazio Vecchio, giornalista, nonché ufficio stampa dell’ospedale “Cannizzaro “ di Catania, rivolta agli studenti prevenienti dall’Istituto “Gagliardi” di Ragusa, e dal Liceo classico “Umberto I” di Ragusa, al Consorzio Universitario di Ragusa Ibla. Presenti le professoresse Enza Ferro e Rosanna Giliberto.
Organizzato dall’Osservatorio Interpartitico Pari opportunità di Ragusa, l’incontro ha avuto la peculiarità di coinvolgere i giovani ad una realtà cruda e dura: la libertà e i suoi limiti in una società, la verità dell’informazione.
Vecchio, partendo da alcune storie, ha posto quesiti al folto uditorio, stimolando domande, e passando dal racconto, alle caratteristiche tecniche, ai dati necessari all’informazione corretta, al caso Sallusti, alla libertà imbavagliata da un potere occulto , e cieco.
Il giornalista ha fatto considerazioni sulla deontologia professionale, su chi è un vero giornalista, portando esempi concreti, senza mai divagare in inutili corteggiamenti a questo o quel collega. Ha posto l’accento sull’onestà intellettuale, e sul non dover mai copiare, ma avere dati alla mano: il bravo giornalista elabora le informazioni, partendo, però dai dati, altrimenti produce articoli fittizi e non veri.
Le domande variavano dal come discernere il vero dal falso, dal come prevenire la bugia: uno studente ha chiesto proprio questo,problematizzandosi sul fatto di dover avere per la stessa notizia necessità di confronti tra testate diverse, e di diverso credo politico.
Editore e giornalista sono strettamente legati, e, a volte, il potere economico è più forte della notizia: fatto che non bisogna sottovalutare. Difficilmente la stampa è libera, e, quindi il giornalista sottostà all’editore, che dà l’impronta ad un giornale, anche con compromessi visibili.
Le storie trattate hanno dimostrato, grazie all’intervento di Vecchio, che “tutto è vero” e “tutto può essere falso”. La verità si può ottenere solo con l’acquisizione dei dati certi. A volte una notizia, falsa all’origine, causa confusione e incertezza.

Il relatore, che ha scritto un interessante libro, insieme a Giuseppe di Fazio, vice direttore de La Sicilia, “Giornali e giornalisti nell’era di internet” ,edito dal Centro Studi Cammarata- Edizioni Lussografica, ha posto l’accento sulle “bufale”, cui si va incontro , a causa di informazioni erronee, che arrivano attraverso blog, e così via.
Aggiungiamo noi che i giovani , usando in maniera acritica internet, e le informazioni in essa contenute, a volte erronee, non distinguono in modo critico il vero dal falso: sarebbe opportuno un utilizzo dell’internet, e, al contempo, dei tanto amati libri.
Bisogna incentivare la lettura dei libri,e , opportunamente , usare internet, ricordandosi sempre che sono gli uomini , le persone a immettere informazioni, e che il computer non è la verità.
Nell’era dei media, delle tecnologie, necessita un equilibrio tra la penna e il computer, tra la riflessione e la velocità.

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