AMBIENTAZIONI NEWYORKESI E TECNICHE SPERIMENTALI PER IL NUOVO LAVORO DEL REGISTA MODICANO IVANO FACHIN

Immaginate se un cuore potesse parlare. Realmente, in prima persona, e non in senso metaforico…
A livello figurato, infatti, è facile dire di una persona che: “parla con il cuore in mano”; “mette il cuore in qualsiasi cosa che fa”; “vede le cose con gli occhi del cuore”. Invece: come cambierebbe la narrazione se a parlare, a ricordare, a vedere, a fare… fosse il cuore di una persona?
A tentare, cinematograficamente, la risposta ci sta provando – in questi giorni – Ivano Fachin.
 Il giovane ma già pluripremiato regista siciliano, è da poco rientrato a Modica da New York, dove ha dato il primo ciak e ha realizzato le prime riprese della sua nuova opera sperimentale che, ammiccando alla video arte, ha per protagonista appunto un cuore. Il cuore, vero e reale, di un cittadino della Grande Mela, che poco prima di “andare in pensione” decide di mettersi a raccontare ogni singolo battito della sua vita. 
Cioè: non la vita dell’uomo che lo ospita, piuttosto la vita che lui stesso, come cuore, ha vissuto.

Girato con tecnologie innovative e con una camera speciale, posizionata proprio a livello del torace (come se fosse l’occhio fisico con cui il muscolo guarda e si proietta all’esterno), il nuovo lavoro di Fachin non ha ancora un titolo definitivo e vedrà ritratte molte ambientazioni esterne di quella splendida quinta cinematografica naturale che è New York.
“Un meraviglioso connubio”, il primo commento di Fachin, al suo ritorno in Italia. “Non potevo non scegliere New York per cogliere l’opportunità di sperimentare forme narrative differenti, di giocare con l’immagine e le geometrie, da un punto di vista inedito e allegorico. Sento questa città come la mia seconda casa e come perenne fonte d’ispirazione”.

Dopo i premi, italiani e internazionali, ricevuti con Tempus (tra le altre menzioni, all’EFEBO CORTO FILM FESTIVAL: Premio New York Film Academy 2012), Vodka Tonik (tra i riconoscimenti, al TAORMINA FILM FESTIVAL: Miglior cortometraggio premio N.I.C.E 2011), l’ancora inedito Gelati e Granite… a produrre la nuova opera di Fachin, è la Forward Film, neonata realtà di produzione cinematografica modicana, costituita proprio da Fachin e da Giuseppe Garaffo: “Sono felice di realizzare quest’opera, piccola e folle, con la ForwardFilm, come premessa per grandi sfide e avventure. Ed è stata una grande soddisfazione per me, trovare, ancora una volta, talenti e professionisti, amici e colleghi, pronti a mettersi in gioco per un progetto tanto astratto quanto fiabesco, che prende vita in una città culla di idee”.

Sorta, recentemente, dal fertile incontro tra Fachin e Garaffo, ForwardFilm continua oggi un percorso iniziato tempo fa, sia pure in maniera indipendente, dai due protagonisti. Che hanno scelto di mettere in comune i propri precedenti successi, per dare vita a un nuovo corpus produttivo – dalle radici forti e dalle prospettive internazionali – che mira alla produzione del bello, come percorso visivo, narrativo e di costruzione cinematografica. 
Una realtà che intende allacciare e stringere importanti rapporti con i migliori e più talentuosi amici: dalla Sicilia, a New York al Venezuela, ovunque ci saranno storie degne di essere raccontate.
ForwardFilm, in quest’ottica, può già vantare e contare su una rete di collaboratori dalla Sicilia alla Puglia, da Roma al centro Italia, un’appendice a New York e altre collaborazioni internazionali.

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