“I bambini non sono degli adulti in miniatura. L’errore principale che potremmo fare è considerarli tali. Hanno invece una loro struttura mentale, una loro personalità. Ecco perché il nostro approccio deve essere differente, dobbiamo entrare in empatia con loro. Occorre tenere sempre presente che sono bambini e che hanno, quindi, una visione della realtà molto parziale, perché la devono ancora conoscere, comprendere. Come può fare il genitore? Deve cercare la dovuta sintonia ponendo in attenzione qualsiasi aspetto del proprio bambino. Cominciando, ad esempio, a non dare le cose per scontate così come farebbe con un altro adulto”.
Parola del sociologo Stefano Guzzo che, domenica scorsa, ha tenuto un incontro di sensibilizzazione rivolto alle famiglie al salone dell’Annunziata, nel contesto del progetto “Genitori e figli” promosso dall’associazione Namasté con il sostegno del Comune di Chiaramonte Gulfi (erano presenti il sindaco Vito Fornaro e l’assessore Alessandro Cascone). “Un progetto – dice il presidente di Namastè, Daniela Lucifora – che ci ha spinto a fare comprendere alle famiglie quale possa essere il reale valore della comunicazione positiva. Può sembrare un paradosso, ma oggi, nell’era della comunicazione, con gli altri ci si rapporta peggio di una volta. Ecco perché occorre creare un’alternativa”. Le riflessioni di Guzzo hanno stimolato un dibattito interessante orientato a garantire la crescita di una comunità come, ad esempio, quella cittadina del centro montano. “Viviamo in questa società – ha sottolineato Guzzo – con un senso d’impotenza. Le famiglie stanno male, si comunica male, i genitori non capiscono i figli e viceversa. Dobbiamo, invece, essere consapevoli che mettendo sotto i riflettori alcuni concetti, sforzandoci di diventare maggiormente razionali, si può raggiungere assieme un traguardo positivo”. Guzzo ha elencato quali i cinque aspetti per una buona comunicazione all’interno del nucleo familiare. “Intanto – ha detto – dobbiamo valutare lo stato d’animo personale, se sto bene, positivamente parlando o negativamente parlando; poi bisogna valutare lo stato d’animo dell’altro; quindi il contesto in cui ci troviamo, perché è il contesto che dà significato alla comunicazione; e ancora valutare le cose che dobbiamo dire; infine, esaminare come queste cose dobbiamo dirle. Se riuscissimo ad attuare il suddetto processo mentale, in maniera automatica, è chiaro che il nostro rapporto comunicativo cambierebbe in senso positivo e tutto ciò farebbe registrare un senso di benessere collettivo in seno alla famiglia”. Il momento di incontro è poi proseguito con il laboratorio teatrale curato da Marta La Terra che ha proposto, sul palchetto del salone, la favola rivolta ai bambini, curata dall’associazione culturale “Nave Argo”, dal titolo “Gelsomina e il Principe Tuttomio”. Una performance parecchio apprezzata, quella di Iridiana Petrone e di Fabio Guastella che hanno fatto divertire i piccoli presenti e riflettere, parecchio, i genitori che hanno assistito allo spettacolo. Il progetto “Genitori e figli” proseguirà con altri momenti.
A CHIARAMONTE GULFI IL PROGETTO GENITORI E FIGLI: “I BAMBINI NON SONO ADULTI IN MINIATURA”
- Dicembre 4, 2012
- 9:57 am
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