FONDI EX INSICEM, PANACEA PER LE IMPRESE IN DIFFICOLTA’: ORA PERO’ OCCORRE PARTIRE AL PIU’ PRESTO.

Mililli: “I fondi sono utilissimi per avviare nuovi investimenti imprenditoriali, accelerare la disponibilità dei finanziamenti, garantire alle imprese l’accesso al credito in modo da ridurre gli impatti negativi della recessione in atto e sostenere lo sviluppo”. “Occorre partire urgentemente” Ora che il tavolo interistituzionale, preposto al monitoraggio delle procedure di utilizzo dei fondi ex Insicem si è riunito a inizio mese, per esaminare dettagliatamente lo stato di avanzamento dei vari procedimenti, rilevando come in linea generale la maggior parte delle azioni strategiche e dei progetti previsti dal programma siano state avviate, occorre compiere un ulteriore sforzo perché si arrivi a finalizzare la procedura dei contributi allo sviluppo delle imprese. Il presidente della Confeserfidi (il più importante consorzio di garanzia fidi siciliano), Bartolo Mililli, ritiene che “ sia giunto il momento di dare risposte alle imprese iblee che avrebbero una forte boccata di ossigeno dall’immissione in circolo di circa 8 milioni di euro. Per fare questo è auspicabile un cambio di passo per essere più spediti sul piano burocratico e progettuale. Gli ex fondi Insicem sono certamente una grossa opportunità di rilancio di una Provincia che oggi stenta a stare sotto i riflettori dal punto di vista economico. Dobbiamo riuscire ad attrarre nuovi investimenti, accelerare la disponibilità dei finanziamenti, garantire a famiglie e imprese l’accesso al credito in modo da ridurre gli impatti negativi della recessione in atto e sostenere lo sviluppo. E’ interesse di tutti seguire con attenzione e impegno l’evolversi del piano spesa relativo ai fondi ex Insicem. Più in generale Mililli aggiunge: “ Specie in questo periodo, in cui si registra un rallentamento dell’attività economica, è di estrema importanza costruire progetti di area e di settore che noi sosterremo sul piano finanziario. A questo non deve mancare l’impegno del sistema bancario ed istituzionale”.

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