A Noto, oggi, si è riunito il Consiglio generale Cisl Ragusa e Siracusa

“L’accorpamento più importante per la rilevanza socio-economica dei due territori”, come sottolineato dal segretario generale della Usr Sicilia, Maurizio Bernava, prende il via con i Consigli generali congiunti delle Ust di Ragusa e Siracusa riuniti a Noto nel salone di Palazzo Trigona Cannicarao.
La “rivoluzione copernicana” della Cisl siciliana, avvia il percorso di aggregazione di due territori vicini geograficamente e, come ha voluto ribadire il leader regionale, “equivalenti ed omogenei economicamente”. “La Cisl volta pagina – dice ancora Bernava – e lo fa spostando i propri dirigenti e risorse verso i luoghi di lavoro ed il territorio per dare al sindacato radici più profonde e un nuovo potere di orientare scelte strategiche per lo sviluppo e la giustizia”
“Maggiore radicamento sociale, rappresentanza e più accordi aziendali – sottolinea il segretario regionale – sono i cardini del progetto che, unico in Italia, intende affrontare le sfide presenti e del futuro.”Da nove a cinque Unioni territoriali; questo il progetto di accorpamenti già avviato e indicato nella nuova linea di rinnovamento del sindacato di Bonanni.
Enzo Romeo, segretario generale della Ust ragusana, sottolinea “l’importanza del momento”. Quindi l’analisi territoriale e politica che non risparmia le difficoltà di una crisi grave.
“Non siamo sicuramente la più virtuosa tra le province siciliane – precisa, riferendosi all’ultima ricerca del Sole24Ore che pone Ragusa come la prime delle nove siciliane -, probabilmente siamo la meno peggio visto che siamo al 81° posto generale. Il ragusano vive un momento drammatico da un punto di vista politico, economico e sociale. Troppi enti sono commissariati e lo stesso confronto politico è difficile.”
Sul tappeto, come elenca Enzo Romeo, tante vertenze. “Dai lavoratori dipendenti, all’igiene urbana, alle cooperative sociali, fino ai servizi sociali essenziali messi in discussione e alle quali si aggiungono quelle del settore privato che vedono le grandi aziende del settore agricolo e zootecnico, una volta vanto della nostra provincia, vivere un momento di crisi senza precedenti”.
Quindi il richiamo ad “un’azione sinergica tra il livello territoriale, quello regionale e quello nazionale” per rilanciare la vertenzialità sui contenuti e le proposte.
E sul “cambio epocale della Cisl” rilancia anche il segretario generale della Ust Siracusa, Paolo Sanzaro, che, nel suo intervento, non manca di tracciare le univocità storiche, sociali, paesaggistiche ed economiche dei due territori.
“Questa parte della Sicilia sud orientale – aggiunge ancora – è nelle reali condizioni di riscattarsi presto. Lo può fare se la politica tornerà ad essere autorevole e, soprattutto, uscirà dallo stagnante presente dei personalismi. Investire il proprio impegno per questa parte di Sicilia, significa investire sul futuro economico di gran parte dell’isola e dare un futuro ai nostri figli.”
I numeri della crisi siracusana “parlano del 20 per cento di disoccupazione ormai sfiorato e degli oltre 2 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati bloccati per svariati motivi”, dice ancora Sanzaro. “Ora – conclude il segretario dell’Ust siracusana- la Cisl offre una opportunità di rilancio e di grande attenzione per il futuro di questa terra.”
Una chiara opportunità per la Sicilia ed i lavoratori, così come ricorda nella sua chiusura Maurizio Bernava. “Il sindacato deve cercare i lavoratori e non deve accadere il contrario – sottolinea – e per questo sarà rilanciato il ruolo delle rappresentanze sindacali, aziendali e territoriali. Un modo per essere più forti, più radicati nel territorio e per dare maggiori certezze ai lavoratori di ogni settore e alle loro famiglie.”

Infine rinnova il messaggio a Crocetta, “la Sicilia per ripartire ha bisogno di un patto di emergenza per il bene comune ed il superamento della crisi, tra politica, istituzioni, sindaci, forze economiche e sociali”. “Ci aspettiamo segnali concreti in questa direzione, perché senza un confronto sociale costruttivo questo governo non va da nessuna parte. Che il nuovo presidente colga questa esigenza”.
Con la richiesta che “anche le varie amministrazioni, a tutti i livelli, abbiano il coraggio di fare quello che la Cisl, anche a livello nazionale, ha avviato in questi nuova fase: governare la crisi”. “Una Sicilia più democratica, più responsabile, più civile e più moderna – conclude Maurizio Bernava – sarà possibile solo quando ci sarà più partecipazione”.

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