Gli “addetti ai lavori” di Modica e Ragusa s’incontrano per le prove tecniche di soppressione del Tribunale

Prove tecniche di soppressione. In questi giorni sono in corso incontri tra Modica e Ragusa, o meglio tra gli operatori dei due Tribunali, per via del decreto che ha deciso l’accorpamento della struttura giudiziaria modicana con quella di Ragusa che, però, ha la spada di Damocle dell’esistenza di di una struttura, quella di Modica, appunto, più ampia e più moderna. Una data è certa: il 13 settembre 2013 scomparirà l’Ordine Forense di Modica che sarà accorpato a quello del capoluogo ibleo(è in corso la procedura per costituire anche un’unica Camera Penale). Riguardo la struttura, si è svolta una riunione al Palazzo di Giustizia di Largo Beniamino Scucces, convocato dal presidente, Giuseppe Tamburini, alla presenza dei rappresentanti dei due ordini Forensi e del presidente facente funzioni del Tribunale di Ragusa, Salvatore Barracca. Si sono fatte delle ipotesi: sul tappeto ce ne sono tante anche se i diretti interessati tengono le bocche cucite: da un lato trapela l’offerta ragusana di lasciare a Modica la sezione civile monocratica, mentre un’altra ipotesi sarebbe il mantenimento del penale e del civile, in sessione monocratica, che alla fine potrebbe stare bene alla città della Contea. Lunedì il presidente del Tribunale di Modica, Tamburini, che tra un paio di mesi sarà a capo della struttura di Ragusa, è stato convocato a Catania dove c’è stato un incontro, sull’argomento, col capo dipartimento del Ministero, Birritteri. Al momento, in ogni caso, le parti definiscono questi incontri “interlocutori con tante otesi sul tappeto”. Circola voce, tra l’altro, che l’attuale Procuratore della Repubblica di Ragusa, Carmelo Petralia, possa essere trasferito a Siracusa cosicchè resterebbe libero l’ufficio dove potrebbe andare l’attuale capo della magistratura inquirente modicana, Francesco Puleio.

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