RAPPORTO CENSIS E LE NUOVE POVERTA’ A RAGUSA. DI NOIA: “LA POLITICA DEVE DARE SEGNALI CONCRETI”

“Le politiche di divaricazione sociale degli ultimi anni e la recente crisi finanziaria hanno portato alla povertà fasce di popolazione fino a ieri abituate a una vita dignitosa. Sono i cosiddetti “nuovi poveri”, persone che appartengono e testimoniano un’ampia zona grigia dove la mancanza di denaro significa anche insicurezza, precarietà e fragilità relazionale”. Lo dice il presidente del Consiglio comunale di Ragusa, Giuseppe Di Noia, molto colpito dai dati del rapporto Censis che collocano la città capoluogo al terzo posto, in Italia, per la presenza di situazioni di disagio. “E’ un dato – afferma – che va letto con la massima attenzione e rispetto al quale serve un’analisi più approfondita. Ma già sin da ora possiamo senz’altro dire che la nostra città, al pari di altre, si è trovata a fronteggiare una situazione di recessione senza precedenti che ha portato alla creazione di sacche di povertà, dovute a vari fattori, dalla perdita del lavoro alla mancanza di sussidi per i tagli provenienti da Stato e Regione, che stanno minando la tenuta di ogni rapporto sociale, anche i più elementari. Ecco perché ritengo che la politica debba fare qualcosa, anche con piccoli segnali, stabilendo di ritagliarsi delle somme da mettere a disposizione nel contesto di situazioni difficili, a volte disperate”. Il presidente del Consiglio dice che è intenzionato a formulare una ipotesi di intervento rispetto alla quale lancerà un appello anche agli altri colleghi presenti in aula. “E’ una iniziativa ancora allo stato embrionale – aggiunge Di Noia – e però mi sono deciso di farla presente nel momento stesso in cui è venuta fuori questa non invidiabile posizione di Ragusa in seno al rapporto Censis. Significa che dobbiamo accelerare le tappe per dare vita a buone pratiche che possano servire da esempio anche per la cittadinanza. Stavolta dovrà essere la politica a partire davanti a tutti. Il nostro obiettivo, almeno, è quello di provarci”.

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