Nei primi anni sessanta Celentano cantava “chi non lavora non fa l’amore” , a distanza di quasi cinquant’anni potrebbe scrivere una canzone dal titolo “chi lavora non può campare”. Si, oggi siamo arrivati al paradosso che pur lavorando, bisogna, per chi ne ha ancora la possibilità, ricorrere a prestarsi il denaro per mandare avanti la famiglia perché di percepire lo stipendio non se ne parla nemmeno. E tutto questo non accade chissà dove ma nella civilissima Modica, dove in questi giorni il dirigente del settore bilancio e finanze del Comune ha dovuto anticipare di due settimane il regalo di Natale ai dipendenti comunali che dopo aver sperato per mesi che le loro tribolazioni fossero un momento contingente, apprendono che l’ente non è in condizione di precisare la data in cui potrà liquidare qualche mensilità dei loro stipendi arretrati. I sindacati hanno indetto per lunedi prossimo un sit in davanti al Palazzo di città che non so quali effetti positivi potrà sortire, considerato che le casse sono vuote e data la situazione debitoria dell’ente lo rimarranno fino all’ammuffimento. Non ritengo sia questo il momento per infierire sulle responsabilità di coloro che hanno determinato questa situazione, sarebbe facile ma non risolverebbe nulla; vorrei invece che si prendesse finalmente il toro per le corna e con senso di responsabilità, prescindendo per una volta dalle opportunità politiche, si concretizzasse un gesto di sensibilità umana che ponesse fine all’assurda situazione che si è venuta a creare. Chi lavora deve avere la certezza del corrispettivo economico e non può subire le responsabilità di chi ha operato scelte sbagliate o amministrando, si trova nell’impossibilità oggettive a far quadrare i conti.E non può risolversi la questione in maniera sbrigativa, come qualcuno prova a fare, sostenendo che al Comune andrebbe affrontata la questione degli esuberi che contribuiscono ad appesantire il problema dell’ente. Gli esuberi sono figli della scelta clientelare e scellerata della politica di questo Paese, ma tranne poter dimostrare che qualche dipendente abbia costretto sotto la minaccia delle armi qualche amministratore ad assumerlo, un datore di lavoro, in questo caso l’ente comunale ha l’obbligo di pagare chi lavora.Mancano ancora diversi mesi alla fine naturale della legislatura e non penso che sia possibile ipotizzare di andare avanti con questi chiari di luna.La politica ha regole che molto spesso prescindono dal senso di responsabilità e di sensibilità umana, ma quando c’è di mezzo la dignità delle persone, credo che le regole della politica non debbano avere alcuna rilevanza.
LA DIGNITA’ DELLE PERSONE SIA PRIORITARIA SULLE OPPORTUNITA’ POLITICHE. La riflessione di Ballarò
- Dicembre 8, 2012
- 10:34 am
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