RIPARTE UNA TRADIZIONE CHE SI ERA INTERROTTA DAL 25 DICEMBRE IL PRESEPE VIVENTE A CHIARAMONTE GULFI

Una tradizione che si era interrotta. E che però l’attuale Amministrazione comunale ha voluto fosse ripresa mutuando le atmosfere della Chiaramonte che non c’è più, quella che tutti ricordano con un pizzico di nostalgia e che tornerà a rivivere durante le festività natalizie. Ritorna, nel centro montano, il presepe vivente che, sotto la spinta della Consulta giovanile, ha organizzato un apposito comitato chiamato ad occuparsi di studiare i percorsi e di definire i figuranti che caratterizzeranno l’edizione 2012. “Ci siamo riuniti – dice Giancarlo Catania, presidente della Consulta – con l’intento di recuperare una tradizione che non volevamo andasse perduta. Basti pensare che l’ultimo presepe vivente risale al 2002. Adesso, grazie all’incoraggiamento del sindaco Vito Fornaro e della sua Giunta, siamo riusciti a trovare gli spunti adatti per cercare di ripartire nella maniera più adeguata”. Il presepe vivente, a Chiaramonte Gulfi, si terrà il 25, 26 e 30 dicembre, l’1 e il 6 gennaio. “Stiamo cercando, per quanto possibile – continua Giovanni Filesi, un altro dei componenti del comitato – di ricostituire l’ambientazione storica quanto più corrispondente alla Chiaramonte di un tempo. Devo dire che tutti ci stanno dando una mano e stanno partecipando con la massima attenzione a questa nuova scommessa che un gruppo di giovani ha voluto intestarsi e intende portare avanti nel modo migliore”. Nei giorni scorsi, nei pressi del sito, anche il sindaco, accompagnato dall’assessore Alessandro Cascone, ha effettuato un sopralluogo. “Devo ringraziare pubblicamente questi ragazzi – afferma il primo cittadino – che si stanno impegnando per cercare di riavviare una tradizione che ci tenevamo potesse essere recuperata. Non era facile, a maggior ragione in un periodo di ristrettezze economiche come quello attuale per l’ente locale. Ma ho potuto ammirare l’impegno di tutti: si stanno adoperando per mettere in primo piano la voglia di fare. Ed è questo un buon presupposto per la migliore riuscita dell’iniziativa. Per quanto ci riguarda, noi li sosterremo in maniera convinta sapendo che il presepe vivente è anche un modo per fare conoscere a chi viene da fuori la storia, gli usi e le tradizioni della nostra cittadina abbarbicata sulle colline”.

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