UNA NORMA ANTI-PARENTOPOLI ALLA REGIONE SICILIA

La giunta vara una norma anti-parentopoli: nessun deputato potrà avere rapporti di parentela con Enti di formazione, fino al secondo grado. In Europa vige questa legge da sempre, in Italia, il paese della cuccagna è stata consuetudine che mogli, figli, parenti di deputati lavorassero, o fossero parte integrante degli stessi Enti. Oggi c’è lo scandalo, gli enti sono nel mirino dell’informazione, arrivata attraverso Rai Report, tutti lo sapevano, ma nessuno approfondiva. Individuare, combattere il male ci sembra sostanziale, e necessario,se vogliamo che le cose cambino, la Sicilia cambi, e non pianga su se stessa, dando ,magari, ad altri le colpe del suo malessere.
Abbiamo vissuta la norma come una medicina necessaria, ma che non significherà niente se l’Ars farà la politica dello struzzo, o se comincerà ad allungare l’approvazione, dal momento che lede gli interessi di alcuni politici. Ma , la gente è attenta a ciò che accade, è vigile, e non ammette ulteriori sbagli da parte della politica, e dei politici.
Non è questione di rivoluzione, ma di mettere la parola “fine” all’inganno, al malaffare, alla malafede. E’ questo che vogliono le persone, che,fra l’altro, tra poco, riandranno a votare, e,da qui, sapranno come si comportano i partiti, e vaglieranno le scelte con oculatezza.
Crocetta sta attuando una politica,che va dalla parte della volontà, e aspettative popolari, senza essere populista, e demagogo: speriamo che lo lascino fare! Questo è l’augurio di tutti noi.
Purtroppo, si avverte che la strada non è piana, anzi è in salita, ma è la giusta via, se vogliamo realmente un cambiamento di rotta alla Regione Siciliana.

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