Relazione finita in rissa. Modica. La ragazza conferma le accuse

Atti persecutori aggravati, rissa, ingiurie e minacce continuate in concorso, percosse, danneggiamento, violenza privata e lesioni personali sono tutte le accuse scaturite da una vicenda conseguente a una relazione tra due giovani interrotta. Sono le accuse di cui si occupa il giudice unico del Tribunale di Modica, delle quali rispondono otto persone, in pratica due interi nuclei familiari. La parte offesa e i genitori sono stati al centro del dibattimento nel processo a sfondo sessuale, stalking compreso. Imputati sono R.F., 23 anni, la madre, L.A., 44 anni, il padre S.F., 49 anni, B.S., 25 anni, M.C., 25 anni, C.R., 47 anni, padre della minore, M.S., 45 anni, la madre, e G.S., 25 anni, tutti difesi dagli avvocati Fabio Borrometi e Salvo Maltese. Il primo fu sottoposto all’obbligo di non avvicinarsi ai luoghi frequentati da una minore e al divieto di comunicare con la stessa con qualunque mezzo, con ordinanza del Gip del 12 agosto 2010. Secondo l’accusa il ventitrenne, dopo la separazione, aveva minacciato di pubblicare foto intime e riservate della ex, che avrebbe masterizzate su alcuni cd, cominciando a diffonderle. Il giudice ha escusso la giovane e i suoi genitori. La prima ha sottolineato che le immagini il suo ex le aveva catturate attraverso la web cam con la quale interagivano dalle rispettive abitazioni e in un momento in cui la stessa era andata in bagno per i propri bisogni fisiologici. I genitori hanno confermato ogni accusa con dovizia di particolari. Complessivamente i testi sono ventuno e saranno ascoltati nelle prossime due udienze fissate per il prossimo giugno. R.F. avrebbe anche scritto con vernice spray rossa sui muri di Marina di Modica frasi offensive contro la minore. Il 22 giugno 2010 la situazione degenerò nella frazione balneare. Si andò alla rissa tra le due famiglie che il coinvolgimento di altri due giovani. Uno di questi, M.C., fu ricoverato in ospedale con 15 giorni di prognosi mentre la sorella del ventitrenne, A.F., guarì in 10 giorni. Questi ultimi, infatti, sarebbero stati bloccati in Piazza Mediterraneo mentre transitavano a bordo di una Fiat Punto, e minacciati dalla famiglia della minore e da altre due persone, e, pare, anche percossi. Le parti offese sono sette, una sola, M.C., si è costituita parte civile con l’avvocato Giovanni Favaccio.

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