Lavori per immobile sull’alveo del torrente. Modica, residenti del quartiere Catena delusi

I lavori per la costruzione dell’edificio di edilizia residenziale di Viale Quasimodo sull’alveo di un torrente vanno a ritmo accelerato e questo crea malumore tra i residenti, che attendevano notizie da parte del Comune dopo le promesse e i tanti incontri per portare a buon fine la trattativa con l’impresa per attuare l’istituto di urbanistica negoziata perequativa proposta da alcuni consiglieri comunali. Nella sostanza, si era convenuti di cedere, con questo sistema, all’impresa Angelo Fargione, che sta realizzando un edificio nell’alveo del torrente che attraversa il Quartiere Vignazza dotato di tutte le autorizzazioni necessarie, l’immobile che in atto ospita i carabinieri, valutato un milione e trecentomila euro, mentre, di contro, il valore erariale dato all’area privata di Viale Quasimodo sarebbe stato tra 600/700 mila euro. C’è, dunque, una sostanziale differenza tra le due offerte. “Questo scempio che si sta realizzando – protestano i residenti – è un’offesa alla collettività modicana e a tutti coloro che amano questa città per le sue caratteristiche storiche e culturali, riconosciute patrimonio dell’Umanità. E’ vergognoso pensare che il Genio Civile, la Sovrintendenza, il Corpo Forestale e non ultimo l’Ufficio Tecnico Comunale, con qualche eccezione, non siano riusciti minimamente ad ostacolare la realizzazione della struttura”. In questi giorni l’impresa è tornata al lavoro: sono in corso di realizzazione i pilastri su strada. “Gli abitanti del quartiere e i modicani – dicono i residenti – ringraziano coloro che hanno preso a cuore il caso, dai consiglieri comunali Giovanni Migliore, Paolo Nigro e Giorgio Zaccaria, all’architetto Cavallo di Lega Ambiente e gli altri che non avrebbero voluto che questo scempio ambientale si sommasse a tutti gli altri già noti”.

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