Ragusa Ibla, con gli studenti “Parliamo di “Sacco e Vanzetti”.

Nell’aula magna del Consorzio Universitario di Ragusa Ibla, gremita da studenti e da adulti, all’interno del Progetto “Libertà è partecipazione”dell’Osservatorio Interpartitico Pari Opportunità della provincia iblea,  gli studenti del III, IV,V anno dell’Istituto “Gagliardi”, del Liceo Classico “Umberto I “, dell’Istituto “Fabio Besta” di Ragusa hanno seguito con interesse particolare la storia controversa di due personaggi singolari della storia dell’emigrazione italiana in America, dell’ingiustizia del capitalismo americano, dei primi del Novecento . Un pezzo di storia e memoria, che appartiene a tutti noi, e ai giovani in particolare. Parliamo di “Sacco e Vanzetti”.
Relatore, e curatore del documentario, proposto alle giovani generazioni “, è stato il direttore della rivista “Sipario”, Mario Mattia Giorgetti, che ha curato l’edizione per Rai International, negli anni della riabilitazione di questi due anarchici, condannati a morte dagli americani ingiustamente, solo perché colpevoli di essere alternativi al potere costituito.
Tanti i personaggi che sono presenti nel documentario, da Pietro Nenni a Enrico Berlinguer, a Indro Montanelli, ad altri che sono stati gli artefici della loro riabilitazione.
Le interviste sono correlate ad uno spettacolo “Sacco e Vanzetti” e a documenti fotografici della terra di questi due coraggiosi e singolari personaggi. Un iter storico nell’Italia nell’America degli anni Venti, nella giustizia americana, che ha avuto la necessità di un regolare e controverso processo per condannare Sacco e Vanzetti a morte.
Il significato profondo di questo documentario è stato arricchito da un dialogo iniziale con i giovani sul senso della vita e della morte, attraverso la lettura di poesie su questi temi ,da parte di Mario Mattia Giorgetti, che ha invitato i giovani ad intervenire, e a commentare al pubblico presente, coinvolgendo e facendo partecipare i giovani al senso della vita.
In un momento in cui ,purtroppo, i giovani si soffermano poco a riflettere, è stato interessante la partecipazione diretta degli studenti, che sottostanno all’implacabile corsa delle nuove tecnologie, che li costringono ad una forzata superficialità, che li porta ,anche, ad un disinteresse per la memoria, e per il passato.

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