LA SCOMMESSA DI MARCELLO PERRACCHIO E SILVIA SCUDERI CON LA “PRIMA” DI ETERNITY, L’OPERA TEATRALE VOLUTA DALL’ASSOCIAZIONE ESPOSTI AMIANTO SICILIA IN SCENA IL 19

Marcello Perracchio e Silvia Scuderi. Due attori di grande spessore. Tra i più bravi in circolazione. La cui sensibilità non si discute. Se è vero, come è vero, che hanno accettato con grande entusiasmo di sviluppare il progetto portato avanti dall’associazione “Esposti Amianto Sicilia”. La realizzazione dell’opera teatrale “Eternity” ha impegnato non poco, negli ultimi mesi, i soci dell’Eas che si sono resi protagonisti, anche in collaborazione con altre associazioni di carattere nazionale, di importanti iniziative a carattere seminaristico, culturale e documentaristico per diffondere la formazione di una maggiore conoscenza e sensibilizzazione sui rischi per l’uomo e per l’ambiente derivanti dalla diffusione dell’amianto. “Portare avanti un impegno del genere – dice Turi Occhipinti, portavoce dell’associazione – è molto faticoso anche se assolutamente stimolante. La “prima” in programma mercoledì 19 dicembre al Teatro Garibaldi a partire dalle 20,30 ci vedrà di nuovo in prima linea dopo i vari interventi effettuati anche nel campo dei media con la realizzazione, ad esempio, del cortometraggio “Lamiantu” che è stato proiettato in importanti manifestazioni nazionali ed internazionali con l’amichevole partecipazione degli stessi Perracchio e Scuderi che rappresentano, adesso, l’emblema artistico della lotta contro l’amianto”. Ma perché proprio un’opera teatrale? “Perché riteniamo – aggiunge Occhipinti – che possa essere un modo semplice e diretto per dare un pugno nello stomaco a chi pensa che questo killer silenzioso abbia finito di agire. Purtroppo, le notizie di cronaca, anche quelle recenti che riguardano proprio la nostra isola, ci smentiscono. Ed è quindi opportuno che l’Eas prosegua la propria azione di divulgazione dei rischi e dei pericoli che si corrono nella maniera ritenuta più opportuna e adeguata a sviluppare una coscienza comune. Non dobbiamo dimenticare che si tratta di una battaglia di civiltà. E noi ringraziamo Perracchio, Scuderi e la regista Claudia Puglisi che si sono voluti misurare, assieme a noi, con questa scommessa. Serve una sensibilità che si può acquisire solo se i problemi vengono posti all’attenzione in un certo modo, anche brutale, perché no. Solo così si può comprendere quanta sofferenza questo killer silenzioso abbia causato nelle nostre famiglie e quanta, purtroppo, ne potrebbe ancora causare”.

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