COSTI DELLA POLITICA E SCANDALI ALLA REGIONE SICILIA

Abbattimento dei costi della politica in Sicilia entro il 23 dicembre 2012, altrimenti scattano le sanzioni da Roma.
Una legge del 7 dicembre 2012 costringerà l’Ars ad adeguarsi alle spese del presidente, dei parlamentari, dei vitalizi, adeguandosi alle Regioni virtuose (Emilia Romagna e Umbria), circa 9 mila euro mensili per il presidente, 6 mila per i parlamentari, parliamo di netto e non di lordo. Cinquemila euro nette annue non dovranno essere superate per introiti extra. Si comincia a ragionare ,finalmente, diranno gli elettori più accorti e più interessati al rientro nel bilancio della Regione Sicilia, e non solo, dal momento che anche alla nazione si dovranno adattare le spese, che incidono paurosamente sul bilancio dello Stato. Allerti ,come sempre, seguiamo , e seguiremo il dibattito parlamentare, soprattutto, tra i nostri parlamentari, che avranno poco tempo per discutere, in quanto le sanzioni dello Stato sono vicine, e inesorabili. Non crediamo che ci dovrebbero essere teatrini in questo senso, ma le decisioni dovranno essere prese immediatamente, appena una settimana. Aggiungiamo che, sembra, dalle notizie che abbiamo, gli introiti non potranno essere soggetti a rinuncia da qualsiasi parte politica, per cui i 2.500 euro , che vorrebbero essere il tetto massimo di introito per i grillini, non è attuabile. Mentre si presenta un’aula in movimento, si assiste ancora a scandali, ma sembrano essere i minori, di uno yacht acquistato dal Presidente della Confindustria di Messina , e cinque altri con i fondi regionali, 500 mila euro, concessi per il turismo. I fatti si commentano da soli! Tra sprechi e scandali, e fondi sottratti alla Regione, gli introiti saranno notevoli, anche se non sufficienti al pareggio. Si comincia bene!

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