LO STRAORDINARIO MONDO DEI FUNGHI NEGLI IBLEI PRESENTATA A RAGUSA L’OPERA DEL MICOLOGO BUDA

Un compendio dell’ambiente ibleo. Che spazia sinteticamente dagli ecosistemi insistenti in loco alla climatologia. Per inserire, dopo un paragrafo dedicato a “Le principali essenze arboree degli Iblei”, un capitolo che parla di vegetazione e funghi, ove vengono indicati i vari complessi fitocenotici locali e i funghi che ne costituiscono il corteggio. Sono questi i tratti salienti dell’ultima opera realizzata da Andrea Buda dal titolo “I funghi degli Iblei”. Il micologo Buda, che fa parte dell’associazione micologica Bresadola-Gruppo di Siracusa di cui è responsabile scientifico, ha presentato il libro a Ragusa, nella sede della confraternita dei cenacolari dell’Antica Contea a Ibla, su iniziativa del gruppo ibleo dell’associazione micologica Bresadola. Da anni, Buda aveva in cantiere l’opera e finalmente l’ha consegnata alle stampe. Ne è venuto fuori un capolavoro. L’elaborato è il primo di una serie di volumi, ne sono previsti ben quattro in tutto, più un quinto supplementare, che tratta la micoflora degli Iblei, la catena montuosa posta a cavallo tra la provincia di Siracusa, Ragusa e Catania. Il volume si compone di 643 pagine. L’autore, per la stesura dell’opera, si è avvalso della collaborazione, a vario titolo, di alcuni dei nomi più eccellenti della micologia europea, quale il prof. Carlo Papetti e la signora Maria Teresa Basso, e di nomi noti della micologia siciliana, come Angela Lantieri e Emanuele Brugaletta per citare quelli più noti. L’opera, per l’ampiezza degli argomenti contenuti, l’organicità dell’esposizione e la semplicità discorsiva del linguaggio, è così completa e al tempo stesso talmente comprensibile (nonostante la complessità della materia) che perfino chi non si fosse mai interessato ai funghi, leggendola, acquisirebbe, con poca fatica, una solida base cognitiva sul loro straordinario mondo. In una parte del libro, inoltre, sono forniti degli utilissimi consigli sulla racconta dei funghi. L’autore, poi, propone un paragrafo dal titolo “Cenni storici” in cui traccia un quadro della storia della micologia in Europa e in Italia delineandone un florilegio di tutti i suoi più grandi studiosi, a cominciare dai padri fondatori, sino a don Giacomo Bresadola, il capostipite italiano di questa disciplina, in chiave moderna.

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