Consiglio comunale di Modica: Discussione sul piano e chiarimenti sugli argomenti. Contestata l’assenza dei numeri sulla proposta dell’amministrazione . Nuova seduta domani pomeriggio

Presenti ventuno consiglieri, il Presidente del consiglio comunale di Modica disciplina i lavori d’aula. Chiarimenti dell’amministrazione ai rilevi posti dai consiglieri nella seduta di ieri sera e quindi annuncia la riunione della conferenza dei capigruppo con la commissione bilancio per affrontare i numeri del piano. L’Assessore ai Tributi, Santino Amoroso chiarisce le entità delle poste inserite nel piano: debito Enel, incasso ICI e IMU, residui attivi e procedura di riscossione e recupero ruoli coattivi, relazione dettagliata sulla emissione dei ruoli. Apprezza la logica di un piano diluito nel tempo sulla scorta delle nuove realtà che si vengono a creare nel corso dei dieci anni a venire e quindi sulla scorta di queste previsioni costruire il piano. Il piano è il risultato collettivo è frutto delle condivisione con le forze sociali e condivide il fatto che l’atto deve essere chiuso nel più breve tempo possibile. Il consigliere Nino Cerruto di NP rileva che l’adozione del piano avrà i suoi effetti nella prossima legislatura e che comunque l’amministrazione non ha più una maggioranza in consiglio, dopo la surroga di due consiglieri, ed è per tale ragione che l’argomento non può tenere conto di maggioranza e opposizione: è un atto del consiglio comunale, senza meriti o demeriti.
Bisogna guardare agli interessi della Città. Ipotizza un lavoro su una proposta operativa dell’amministrazione e su quella si discute. La proposta di non accedere al Fondo di Rotazione e di essere coerenti tra entrate e uscite; si dichiara per l’aumento dell’IMU per la seconda casa e non sacrificarla sull’ora di lavoro. Sul personale opera una distinzione tra il lavoro produttivo da quello che non lo è.
Il consigliere Giovanni Migliore si dichiara non convinto sul metodo che si sta utilizzando; sono necessari i numeri ovvero il bilancio e non enunciazioni di principio. Senza i numeri non si può decidere e quindi la discussione rischia di essere vana.
Il consigliere del PDL Michele D’Urso si dichiara d’accordo con gli interventi di Nino Cerruto e Giovanni Migliore. E’ necessario avere i numeri che solo l’amministrazione potrà fornire. Ritiene non possibile avere una proposta con una serie di azioni possibili ma senza numeri non si va da nessuna parte e cita il capitolo personale che è priva di proposta. Non essendosi i numeri non si comprendono quali sono le scelte che si propongono.
Ci sono poste senza la indicazioni delle percentuali di taglio che si vogliono operare. L’amministrazione non può pensare di scaricare le scelte sul consiglio comunale.
Il capogruppo di SEL Vito D’Antona ribadisce la necessità di avere una proposta sulla quale il consiglio possa discutere. L’amministrazione deve fare da motore in questa iniziativa o si rischia il fallimento dell’iniziativa. Oppure l’amministrazione ha una proposta con i numeri che sarà presentata all’ultimissimo momento e quindi crede di costringere a votarlo: ma non sarà così. Oppure, cosa più grave, non c’è una proposta.
Il consigliere Tato Cavallino nella doppia veste ritiene che la novità dell’argomento ha creato delle discrasie compreso il fatto che il decreto trasformato in legge ha allungato la durata del piano da cinque a dieci anni. E’ corretto il fatto che l’amministrazione dovrà dare contenuto con i numeri sulle poste illustrate. Chi amministra ha le sue responsabilità sarà il consiglio poi a discutere e a decidere. Necessaria una razionalizzazione del personale in termini di quantità e di qualità. Annuncia che l’amministrazione porterà in consiglio la proposta completa.
Il capogruppo dell’MPA Silvio Iabichella ribadisce le perplessità sui tempi perché si aspettava da stamattina una proposta con i numeri. Registra un ritardo sulla tabella di marcia e come consiglieri di maggioranza non si assumono nessuna responsabilità su questo.
Il capogruppo del PD Giorgio Zaccaria ritiene che tutti si è chiamati al senso di responsabilità che il ruolo assegna nei confronti della collettività. I sessanta giorni che si sono susseguiti dal decreto alla legge sono stati tutti in progress con dei cambiamenti che hanno ricalibrato il contenuto del piano. Il lavoro sin qui svolto non è stato fatto negli ultimi 50 anni. La novità è l’incontro della commissione bilancio con i capigruppo e il dirigente di ragioneria per entrare nel merito dei numeri. I tempi sono strettissimi ma bisogna essere realisti e si dichiara convinto che prestissimo arriverà in consiglio la delibera dell’amministrazione che non poteva essree fatto nel corso della notte.
Il capogruppo di Territorio Paolo Nigro ringrazia delle risposte date l’assessore Amoroso ma non può sottovalutare la questione di avere al più presto una proposta operativa che deve essere rendere pubblica compreso il dato certo e sicuro sull’entità del debito. Sottolinea che l’amministrazione deve essere motore di questa iniziativa: la cadenza delle sedute, sei giorni al massimo, il consiglio comunale deve decidere. Cioè approvare il bilancio 2012 in disequilibrio e il paino di riequilibrio finanziario pluriennale. Ad oggi non c’è alcuna proposta di delibera di giunta che deve poi fare l’iter nelle commissioni e mettere in condizione i revisori di esprimere il loro parere obbligatorio in quanto atto di accompagnamento al piano di riequilibrio. Bisogna smetterla di tendere giochetti e l’amministrazione porti gli atti in consiglio che opererà senza distinzioni di parte atteso l’importanza del punto. E’ chiaro che sarà respinto ogni tatticismo e il consiglio comunale non adotterà alcun atto da ultimissimo momento. Il consigliere UDC Concetto Puccia rileva che l’atto inviato in consiglio non è una proposta nel mentre il consiglio deve dare risposte alla Città. Si pone il dubbio se l’amministrazione ha una proposta; teme che qualcosa non funziona in questo ragionamento. Oggi si sta discutendo sul nulla. Propone di continuare a lavorare ininterrottamente sino a quando non viene fuori la proposta operativa. Nessuna si illuda che si presenti un piano all’ultimo momento perché non lo voterò e se lo facciano da soli. Oggi non è stato posto nella condizione di avere documenti utili per confrontarli all’interno dei propri partiti. Si chiede se a pagare le conseguenze del piano dovranno essere le solite categorie di persone. Bisogna ricorrere all’autorità giudiziaria per capire le responsabilità su quel 40% in più con cui l’ente è costretto a pagare le bollette ENEL.
Il presidente del consiglio comunale Scarso ritiene che domani l’amministrazione dovrà dare la consistenza dei numeri al piano. Così come dovrà venire in consiglio l’atto di bilancio di previsione 2102 in disequilibrio che sarà la base del piano pluriennale.. La seduta a questo punto viene sciolta e il consiglio, già convocato per domani, alle ore 15.00 per affrontare nuovamente la discussione sui documenti finanziari

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